giovedì 31 dicembre 2009

Banche ed Assicurazioni: meglio starne alla larga



Banche ed Assicurazioni: meglio starne alla larga


Ho comprato azioni Unicredito l'11 novembre 2008 a 2 euro ed altre il 17 febbraio a 1,20 per spezzare il prezzo. Che debbo fare ora, seguito a mediare?

Gianni


Scrive così Gianni, senza specificare altro; che percentuale del patrimonio rappresentino queste azioni, se opera in trading o è cassettista. Nel titolo tuttavia la risposta è esplicita, CHIARA e FORTE. Detta così tuttavia non basta; andiamo quindi a fare una riflessione che consenta di capire qualcosa in più.

Di questi tempi non c'è feeling fra i mercati e i titoli finanziari. Non passa giorno che qualcuno non batta cassa per evitare il fallimento. AIG è diventata una macchina mangiasoldi negli USA; HSBC, il colosso inglese del credito, una delle prime banche mondiali da questa parte dell'oceano. Ogni settimana la FED assorbe 2 banche di minori dimensioni e subentra nella gestione per manifesta insolvibilità. Nei paesi dell'est europeo, quelli per intenderci che fanno parte dei 27 ma che ancora non hanno adottato l'euro, molti hanno sottoscritto mutui in euro e pagano in moneta locale. Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca vedono un'inflazione a doppia cifra. Ovvio; se la tua moneta si svaluta del 15 o del 25 per cento, i prezzi volano alle stelle. Molti di quei mutui andranno in sofferenza.

Dalle nostre parti la situazione è critica. L'Italia ha sette vite in forza della presenza delle piccole e medie imprese. Dipende da loro la flessibilità e la capacità di reazione del nostro sistema. Ma se il giro d'affari cala, se i loro crediti cominciano ad essere di dubbia esazione, se gli enti istituzionali ( comuni, regioni, provincie, gli ospedali e lo stato) pagano a babbo morto, anche i loro debiti verso le banche diventano dubbi. La prima cosa che si fà, per chi la fà, è tagliare la pubblicità; poi si riduce il personale. Meno stipendi, meno consumi, minore produzione........arriva l'insolvenza. Non guardate alla Fiat, guardate all'indotto; alla miriade di piccole aziende che non potranno onorare i loro debiti con le banche. Chi opera in quei distretti storicamente? INTESA e UNICREDITO !

Con l'aumento delle sofferenze i mezzi propri delle banche non saranno in molti casi sufficienti. Basti un conto: le banche erogano un monte credito pari a circa 12/13 volte i mezzi propri. Se un decimo di quel credito và in malora spariscono i mezzi propri. Sento dire che nelle nostre banche non c'è rischio di sub-prime. Sarà, ma un mare di municipalità ha sottoscritto contratti swap sui tassi. Stanno tutti rovinati.

La Corte dei Conti quantificava giorni addietro questo business in 12 miliardi di euro. Chi paga? Una parte gli sfortunati cittadini amministrati da politici animali, ma qualcosa dovranno rimettercelo anche le banche.

I TREMONTI-BOND : il governo cerca di dare una mano. Ecco i soldi, ma debbono finire alle aziende sane. Mi pare ovvio. Se venissero erogati assistenzialmente, cioè a chi li usa per pagare le spese correnti sarebbe la fine. Si ritarderebbe di qualche mese la sofferenza, ma questa sarebbe poi maggiore.

Ma i TREMONTI BOND sono debito, non mezzi propri.

OK. Alle brutte, li trasformiamo in capitale.

E QUI CASCA L'ASINO! Li trasformiamo a che prezzo? Prendiamo UNICREDITO e l'esempio di Gianni. Ammettiamo che ai prezzi di oggi, 0,90 cents, si verifica la situazione per cui UNICREDITO ha bisogno di MEZZI PROPRI dopo che avesse già emesso i BOND sottoscritti dal Ministero dell'Economia. A che prezzo dovrebbe convertire quei bond in azioni? Se lo facesse a 0,90 ci sarebbe una diluizione spaventosa del capitale. Ammettiamo che l'importo dei bond fosse pari all'attuale valore dei Mezzi PROPRI, il numero delle azioni raddoppierebbe. Nel caso contrario, li emettesse ad un prezzo di due euro, farebbe felice Gianni, ma sarebbe un regalo agli azionisti! Sai le critiche che si attirerebbe contro. E poichè il valore di un titolo dipende dal P/E, ovvero dall'utile per azione prodotto dall'azienda, e poiche' un valore ideale di un titolo è pari a 10/15 questo utile unitariamente prodotto, per rivedere valori decenti UNICREDITO dovrebbe produrre utili da qui alla luna. Possibile? Si fra 10 anni data la specifica situazione! In tutto questo bailamme poteva mancare la politica? Certo che no.

Franceschini la spara grossa: diamo un sussidio a chi perde il lavoro. Certo, non avendo il debito pubblico che abbiamo, avendone solo 750 miliardi, cosa ci vorrebbe a gettare sul piatto 20/40 miliardi di euro a sostegno di produzione e salari per uno o due anni? Ma noi, purtroppo, abbiamo un debito pubblico di 1.700 miliardi di euro che, in rapporto ad un PIL di cira 1.480 miliardi, fà un 113%. Questo debito sta per un buon 50/60% in mano all'estero. E se l'estero fiutasse l'arrosto bruciato chi li rinnova i BOT a scadenza, Franceschini ?

Così dall'insolvenza bancaria e aziendale si passerebbe direttamente all'insolvenza nazionale. Ma questo forse Franceschini non lo sapeva, non ci pensava....scriveva romanzi.

Per fortuna un suggerimento INNOVATIVO ci viene da EPIFANI : FACCIAMO SCIOPERO.

Ecco.... come non averci pensato prima. Vabbè.... è INNOVATIVO !


Ora caro Gianni avrai capito perchè hai da star fermo con le banche. Delle Assicurazioni diremo a giorni.   martedì 03 marzo 2009  su altro blog

mercoledì 30 dicembre 2009

Auguri di cuore per l'ANNO NOVELLO

Quella in corso è la settimana dell'anno nella quale non si bada a spendere la parola AUGURI. E' la settimana dei bilanci dell'anno che va, delle grandi speranze per quello che viene. Quanto ad esperienze abbiamo vissuto un anno "drammaticamente storico"; credo alla pari con il 2001 delle Torri Gemelle. Quello che viene sarà un anno ancora difficile. Il pensiero va in primis a tutti coloro che hanno perduto o stanno per perdere il proprio posto di lavoro. Sono purtroppo tanti. A loro l'augurio di poter al più presto superare questo grande problema.

Un altro augurio vorrei formularlo per quei popoli che anelano il raggiungimento della pace. Possa il loro cammino essere prossimo alla meta.

Restando in casa nostra, voglio augurare un futuro migliore alla nostra città e a tutti coloro che vi vivono e lavorano. Un augurio forte ai viticoltori tuscolani, mal ripagati per tanto duro lavoro, che ci permettono di allietare le nostre mense con il loro nettare millenario.

Una speranza ed un invito ai miei concittadini:

NON MANCHI SULLA VOSTRA TAVOLA IL PRODOTTO DI QUESTI "LOCI" , il vero e profondo "GENIUS LOCI" cantato da tanti illustri visitatori. Abbiamo già perso,per sciagurate scelte, le visioni auliche tramandateci dalle rime e dai colori di poeti e pittori.

Io per l'occasione non ho seguito i consigli dei gran Gourmet; non sono andato in cerca nè in FRANZA nè in SPAGNA

Finchè dura..... olio e vino a chilometri zero. Il cemento mi rimane sullo stomaco.

IO HO SCELTO " IL FRASCATI" e VOI.......

FATE COME ME






NIKI DE SAINT PHALLE a Roma

NIKI DE SAINT PHALLE
Dal 4 novembre 2009 al 17 gennaio 2010
Fondazione Roma – Museo


Palazzo Sciarra, via M. Minghetti, 17, 00187 Roma
(traversa di Via del Corso)




ù

MUSEO del CORSO

Inaugurato nel 1999, il Museo del Corso è subito entrato a pieno titolo nel grande circuito internazionale di mostre e retrospettive. Il suo modo di fare cultura, coniugando forme espositive tradizionali ed innovative, si è dimostrato, infatti, vincente, rendendo in brevissimo tempo il Museo un centro di cultura universalmente riconosciuto. Le importanti esposizioni organizzate nei primi anni di attività hanno messo a raffronto epoche ed artisti che hanno avuto un forte impatto sulla cultura italiana ed internazionale, senza tralasciare l'arte contemporanea, cui è stato dedicato ampio spazio in occasione delle mostre tenute nel Caveau del Museo.

Nello spazio principale si sono susseguite le seguenti mostre:

Una Collezione da scoprire: Capolavori dal '500 al '700 dell'Ente Cassa di Risparmio di Roma"
"Via del Corso. Una strada lunga 2000 anni"
"Capolavori francesi da Poussin agli impressionisti", (Museo Pushkin di Mosca)
"I Macchiaioli"
"il '900 scolpito. Da Rodin a Picasso"
"D'Annunzio. L'uomo, l'eroe, il poeta
"Erté - Fascino e seduzione Déco"
"La Campagna Romana da Hackert a Balla"
"Dal Futurismo all'Astrattismo - Un percorso d'avanguardia nell'arte italiana del primo Novecento"
"Max Ernst ed i suoi amici surrealisti"
"La Famiglia nell'Arte. Storia e immagini nell'Italia del XX secolo"
" La Spagna dipinge il '900" (Museo Reina Sofia di Madrid)
"Fabergé" (Museo di Stato del Cremino di Mosca)
"Ori d'artista. Il gioiello nell'arte Italiana del Novecento"
"Kazimir Malevic. Oltre la figurazione. Oltre l'astrazione"
"A. Corpora. La vertigine dell’infinito"
"U. Mastroianni. Scultore Europeo"
“La Roma di Piranesi - La città del Settecento nelle Grandi Vedute”
“L'Arte Animalier nel ‘900 Italiano. Pittori e Scultori alla corte di Diana”
“Capolavori dalla Città Proibita. Qianlong e la sua corte”

martedì 29 dicembre 2009

Rivoluzione in corso: in diretta da Teheran


Copia le stringhe e cerca su internet

Voci ed immagini pirata di un regime al collasso

http://www.youtube.com/watch?v=wsZQaU90J-0&skipcontrinter=1

http://www.youtube.com/watch?v=aF8kVeVKiUE&NR=1

http://www.youtube.com/watch?v=iikPKHBRUeE&NR=1

Teheran, 18:35

IRAN:AIUTO KHAMENEI,CAPI OPPOSIZIONE NEMICI DIO DA UCCIDERE

Un religioso rappresentante di Ali Khamenei ha invocato la pena di morte per i leader dell'opposizione, definiti "mohareb (nemici di Dio)", pertanto da giustiziare secondo quanto previsto dalla sharia. Lo ha detto Abbas Vaez-Tabasi, consigliere della Guida Suprema. "Quanti sono dietro l'attuale rivolta..sono mohareb (nemici di Dio) e la legge e' molto chiara a proposito sulla punizione di un mohareb", ha detto Vaez-Tabasi


(29 dicembre 2009)




L'Iran brucia, scontri e arresti

di Marina Mastroluca

Non sono più solo i siti web a parlare di carneficina. «Oltre 15 persone sono state uccise nei disordini» di domenica a Teheran, A dirlo è la tv di Stato iraniana, che corregge al rialzo - altre fonti parlano di 8 vittime - il bilancio degli scontri nella giornata dell’Ashura, la festa sciita che ha visto l’opposizione riprendersi la piazza e la repressione tornare a colpire. «Cinque persone uccise da gruppi terroristici», «più di 10 appartenenti a gruppi anti-rivoluzionari», questa l’aritmetica del ministero dell’intelligence.

Sessanta i feriti, secondo il ministero della salute, mentre la polizia nega di aver aperto il fuoco, anzi lamenta il ferimento di numerosi agenti. I manifestanti, questa è l’insinuazione, sono vittime della loro stessa violenza. Terroristi, in ogni caso. Zittiti gli sms che avevano fatto da tam tam per le vie di Teheran, la reazione alla domenica di protesta ha puntato in alto.

Gli apparati di sicurezza ieri mattina hanno fatto una vera e proria retata tra le file dell’opposizione. Tre stretti collaboratori dell’ex candidato alle presidenziali Mir Hossein Moussavi sono stati arrestati, insieme ad almeno altri sette esponenti di spicco riformisti. La polizia ha fatto irruzione nella fondazione Baran dell’ex presidente moderato Khatami, arrestando l’ex ministro Morteza Haji e Hasan Rasoli e sequestrando numerosi documenti. Fermato anche un difensore dei diritti civili, Emad Baghi. All’alba, è stato messo agli arresti domiciliari anche l’anziano Ebrahim Yadzi, vice-premier e ministro degli esteri del primo governo nato dopo la rivoluzione del ‘79: Yadzi 78 anni, è leader del Movimendo per la liberazione dell’Iran, ufficialmente messo al bando ma finora tollerato. Secondo un sito conservatore sarebbe stato arrestato anche l’imam Mousavi Tebrizi, figura di primo piano nella città santa di Qom, vicino a Moussavi.

Arresti intimidatori. La polizia parla anche di 300 fermi tra i manifestanti scesi in piazza domenica, ma la stategia della repressione non punta solo sui grandi numeri: si sfiora la leadership dell’opposizione. Un avvertimento, come per molti a Teheran è stato l’assassinio di uno dei nipoti di Moussavi, Ali Habibi Moussavi, colpito alle spalle durante le proteste di domenica scorsa. Ieri mattina la polizia ha lanciato lacrimogeni contro la folla che si era radunata sotto all’ospedale Ebn e Sina, dove era stato portato il corpo del nipote del giovane.

Le autorità vogliono scongiurare che intorno al corpo del giovane si scateni una nuova ondata di manifestazioni, come è accaduto per i funerali dell’ayatollah dissidente Montazeri, che hanno riacceso la fiamma della protesta: la morte di Ali Habibi Moussavi tra i seguaci del leader dell’opposizione è già considerata un martirio. Ieri è stato fatto sparire il cadavere del giovane. Fonti ufficiali sostengono che il corpo viene trattenuto per accertamenti ai fini dell’inchiesta - ufficialmente l’assassinio è stato commesso da persone sconosciute - ma un fratello della vittima ha denunciato che la salma è stata portata via dall’ospedale e che nessuna notizia ne è stata data alla famiglia. «Non possiamo tenere il funerale finché non sarà stato trovato il corpo di mio fratello», ha detto Seyed Reza Moussavi, secondo quanto riferisce il sito riformista Parlemanews.

Decine di migliaia di persone in piazza e non solo a Teheran. È questa l’immagine della protesta che rimbalza sul web nel giorno dell’Ashura. Il sito dell’opposizione Jaras riferisce di manifestazioni a Tabriz, nel nord ovest del Paese, di scontri a Isfahan e Najafabad, al centro, e ancora a sud nella città di Shiraz. Nuovi scontri ci sarebbero stati anche ieri nel centro di Teheran, secondo quanto riferiscono contatti frammentari. La polizia ha sparato lacrimogeni, una molotov sarebbe esplosa contro un automezzo delle forze dell’ordine.

Insulto all'Ashura I Guardiani della rivoluzione invocano una repressione ancor più severa per stroncare la protesta. «L’orribile insulto all’Ashura è inaccettabile. Chiediamo la ferma punizione di coloro che sono dietro a questo insulto». Di segno opposto il richiamo di un altro leader dell’opposizione, Karrubi, anche lui ex candidato alle presidenziali. «Cosa è successo a questo sistema religioso che ordina l’uccisione di persone innocenti nel sacro giorno dell’Ashura? - si è chiesto Karrubi, in un messaggio di condoglianze a Moussavi -. Perché i governanti non hanno rispettato questo giorno sacro?».
29 dicembre 2009

lunedì 28 dicembre 2009

Offerte Museali a Roma


Museo della Civiltà Romana, piazza G. Agnelli, 10 - 00144 Roma



23 Dicembre 2009 - 5 Aprile 2010
Machina. Tecnologia dell’antica Roma

Tipologia: Archeologia
La mostra intende illustrare il livello tecnologico al quale era giunta l’Antica Roma attraverso ricostruzioni, reperti archeologici e una ricca documentazione fotografica. Saranno esposte opere concesse in prestito da Musei, Gallerie e provenienti dalla stessa Collezione del Museo della Civiltà Romana.

Tecnologia, marchingegno, ordigno, congegno a inganno ma anche ponte, macchina da guerra e d’assedio: in una parola MACHINA, in latino. La vastità dell’Impero Romano, basata sulla tecnologia oltre che sull’organizzazione politica, sarà raccontata nella mostra didattico-scientifica MACHINA. TECNOLOGIA DELL’ANTICA ROMA, ospitata dal Museo della Civiltà Romana dal 23 dicembre al 5 aprile 2010.

Per la prima volta saranno svelati al pubblico i segreti delle macchine che hanno contribuito alla costruzione e alla gestione dell’Impero.

L’esposizione è a cura di Rita Correnti Percivalli, Presidente di Associazione Piazza Duomo, ed è promossa dall'Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione - Sovrintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma e da “Sapienza” Università di Roma con il contributo di Fondazione Roma, Regione Lazio, Ministero dell’Università e della Ricerca scientifica.

Dopo l’inaugurazione a Roma e altri appuntamenti in Italia, MACHINA. TECNOLOGIA DELL’ANTICA ROMA farà poi tappa all’estero, in un lungo giro fino al 2011.

MACHINA. TECNOLOGIA DELL’ANTICA ROMA
propone oltre 100 esempi di tecnologia suddivisi tra reperti archeologici, ricostruzioni virtuali, macchine, meccanismi e opere in scala. Ben 47 calchi dalla collezione del Museo della Civiltà Romana e 32 frammenti, tra cui degli inediti provenienti dall’Antiquarium comunale, arricchiscono e completano la mostra.

Attraverso le macchine esposte, ricostruite ex-novo dall’artigiano fiorentino Gabriele Niccolai sulla base di studi di reperti e testimonianze, sarà possibile comprenderne i principi tecnologici di funzionamento e la manovrabilità. Inoltre, tutte le opere e i macchinari esposti saranno pubblicati in un Catalogo di 296 pp. A cura di Giuseppina Pisani Sartorio e Marco Galli edito da Palombi Editore, che sarà presentato in occasione della Mostra.

I settori esplorati in mostra sono undici:

1. Misurazione del tempo e dello spazio
2. Tecnologia delle costruzioni
3. Tecnologia idraulica
4. Tecnologia militare
5. Tecnologia nelle comunicazioni e nei trasporti
6. Tecnologia nella medicina
7. Tecniche nella metallurgia e nella falegnameria
8. Tecniche nella lavorazione del vetro e dell’argilla
9. Tecnologia in agricoltura
10. Tecniche artistiche
11. Tecnologia negli strumenti musicali, del divertimento e tempo libero

Si analizzerà l’importanza strategica del settore tecnologico per lo sviluppo dell’Impero, indagando anche temi che risultano eccezionali per il loro valore contemporaneo. Dal “ponte” – l’antica Roma ha riempito l’Impero di ponti - alle immagini cartografiche, dalle macchine per lo sfruttamento delle risorse ambientali – atte a sfruttare l’energia idraulica, eolica – e prima fra tutte l’acquedotto, alla piattabanda armata e la piattaforma girevole.

Oltre al Patrocinio del Ministero degli Esteri, Ministero dei Beni Culturali e Comune di Roma, un grande contributo a MACHINA. TECNOLOGIA DELL’ANTICA ROMA è stato dato dall’Università “La Sapienza” di Roma, con un laboratorio le cui ricerche hanno permesso la ricostruzione filologica dei materiali presi in esame, senza i quali non si potrebbe parlare di conquiste tecnologiche.
Orario
Da Martedì a Sabato ore 9.00-14.00
Domenica ore 9.00-13.30
Chiuso il lunedì, il 25 dicembre e il 1 gennaio

Sabato 26 e domenica 27 dicembre sarà aperta dalle ore 9.00 alle ore 19.00

L’ingresso è consentito fino un’ora prima.

Solo per il mese di gennaio l’orario di apertura e chiusura sarà il seguente:
Da Martedì a Venerdì ore 9.00-14.00
Sabato e Domenica ore 9.00-19.00

Biglietto d'ingresso

Biglietto integrato mostra + Museo della Civiltà Romana + Planetario e Museo Astronomico: € 11,00 intero e € 9,00 ridotto.

Biglietto mostra + Museo della Civiltà Romana: € 9,00 intero e € 7,00 ridotto

domenica 27 dicembre 2009

C'è modo e modo per fare propaganda politica

C'è una modalità corretta, che rispetta il " GENIUS LOCI" e che potete qui osservare







E c'è poi il MODELLO ZINGARI dell'AFFISSIONE








C'è poi chi "L'OSSERVATORIO e LA DENUNCIA " la fa sul serio




E chi lancia spot pubblicitari prima di andare in letargo

“Manifesto selvaggio”: lunedì 5 Frascati a Sinistra presenterà l’osservatorio contro gli abusi
Scritto da Massimo Marciano il 1 ottobre 2009









ELETTORE PRENDI NOTA !

BOCCIA INESORABILMENTE CHI NON RISPETTA E DETURPA I TUOI " LOCI"

Adotti e Pacifici: rinuncia al permesso di parcheggio non protesta demagogica ma contributo civile e democratico.

Il Gruppo consigliare di "Progetto per Frascati" ha deciso di votare contro il bilancio previsionale 2010 ritenendo la manovra poco efficace rispetto ai problemi della crescita e dello sviluppo di Frascati. La manovra si presenta come una tipica manovra finanziaria che sembra avere l'obiettivo di incrementare il gettito attraverso consistenti aumenti delle tariffe per i parcheggi nel centro storico e la previsione di dismissioni immobiliari. Sembra mancare un piano strategico per la riduzione delle spese e per la soluzione del tema relativo ai residui attivi e passivi, peraltro già emerso in sede di valutazione sul rendiconto. Alle dichiarazioni apparse sulla stampa locale da parte del Sindaco e di alcuni Assessori, prima del confronto politico, il nostro Gruppo ha risposto in sede di discussione sulla votazione con un gesto concreto ed un contributo civile e democratico, infatti il Capogruppo Alessandro Adotti ed il Consigliere Annamaria Pacifici hanno deciso di rinunciare ai loro permessi di parcheggio per segnalare il disagio rispetto alle scelte dell'Amministrazione sia per il metodo che nel merito.

Alessandro Adotti ha dichiarato: "Siamo molto preoccupati per il modo di procedere della Giunta e della maggioranza, mancano - secondo noi - il confronto, l'informazione e la discussione. Contestiamo le dichiarazioni del Sindaco e degli Assessori Morelli e Romoli; la scelta di aumentare i parcheggi non è una "sperimentazione", è l'ora che questa maggioranza che governa Frascati in continuità da molti anni, smetta di "sperimentare" ed offra soluzioni chiare e definitive ai problemi della Città, ed i parcheggi è uno dei primi di quei problemi: non sappiamo che impatto avrà questa ennesima "sperimentazione" sul commercio nè constatiamo soluzioni chiare sulla viabilità ed i parcheggi, non sappiamo con chi esattamente sia stato attuato il confronto e su che basi vengano prese certe decisioni. Sul bilancio assistiamo ad una manovra poco incisiva che trascina e non risolve i problemi delle finanze comunali: la soluzione non può essere l'aumento dei ticket sui parcheggi nè la cessione del nostro patrimonio immobiliare (anche quello abitativo) in assenza di un piano strategico di riconversione patrimoniale. In queste condizioni anche il Piano triennale delle opere pubbliche rischia di restare una incompiuta e tanto sarebbe il frutto non della responsabilità degli Assessori che si sono succeduti ma della conduzione politica, ai massimi livelli, della maggioranza. Per esserci opposti a questo modo di fare siamo stati definiti "movimentisti", noi diciamo che oggi la staticità è rappresentata dall'impostazione politica di Di Tommaso e di Posa e ribadiamo che allo scarso confronto in sede politica seguirà il confronto più importante, quello con i Cittadini, proprio quei Cittadini che oramai danno segnali di stanchezza ed insofferenza verso questo modo di gestire le cose."

sabato 26 dicembre 2009

Bilancio Preventivo 2010: Bene il sociale. A scatafascio il GENIUS LOCI


Chi si fosse aspettato un atto di coraggio, dato il momento economico, è rimasto amaramente deluso. Chiuso il primo DUCEnnio del millennio novello, tanti s'aspettavano dal nuovo Sindaco Di Tommaso un gesto in ordine sia alle modalità di conduzione dei rapporti politici, sia alle appostazioni nel SUO primo bilancio di previsione.


C'è da dire che un BILANCIO di PREVISIONE è , senza offesa, un libro dei sogni.
In apertura d'intervento il consigliere FIASCO ha richiamato le parole di un noto e navigato politico tuscolano, Sandro Bisegni . Lo definiva "Sandrino", "un qualcosa che puoi pure votare a occhi chiusi...... per quello che conta!"

Ripeto, senza offesa, è un'espressione di volontà, una tendenza a divenire, un "desiderata" che guiderà il cammino. Ma proprio per questo ci si attendeva UN SEGNO che non c'è stato. O meglio, UNO ce n'è stato,ma di questo dirò in chiusura.

Data la difficoltà di rappresentare in poco spazio lo svolgimento di un dibattito iniziato alle ore 15,00 e terminato alle ore 5,00 del giorno successivo, mi sia consentito procedere per flash estremamente sintetici dei punti focali.

E parlerò quindi di un bilancio che definirò eccellente e condiviso per gli interventi sul sociale. PUNTO.




Dopo di ciò IL NULLA se non la solita, anche se ridotta, riproposizione di nani e ballerine spacciate per cultura, con tanto di sventolio da parte del consigliere Gori dell'ultimo cartoncino pubblicitario di una mostra pittorica, visitabile in questi giorni presso le Scuderie Aldobrandini:



"incassi previsiti nell'anno 20.000 euro.....spese 446.000" tuona il Consigliere CONTE.





E se qualcuno pensa che questa sia una " visione profondamente anti-culturale" da parte del centro-destra, bhe avverto che l'errore è immenso. Si tratta di semplicissimo "buonsenso"!

Il PROGETTO di PREVISIONE presentato non ha retto al fuoco incrociato dell'opposizione. E' stata letteralmente demolita dal Consigliere Gori l'impostazione di operosità basata su fonti di finanziamento esterne incerte.

Non è stato convinto di nulla il Consigliere ADOTTI"; nè sulla sostanza, nè sul metodo.


NON VEDO NULLA SUI PARCHEGGI" ha tuonato il Consigliere D'ORAZIO. Già..... i PARCHEGGI, punto focale della serata visto l'aumento da 1 a 2 euro della sosta nelle aree pregiate della città che aveva portato in aula una trentina di commercianti. Una parte delle 248 firme di contrarietà raccolte dalla categoria.




Se ne è discusso dalle 20,30 alle 2,30 del mattino, ma nessuno è riuscito a comprendere lo strano marchingegno per cui si pagherà di meno e s'incasserà di più. Evidentemente l'asserita FINANZA INNOVATIVA, tanto vituperata se di fonte Tremontiana, ha fatto proseliti a Palazzo Marconi.

E vista l'incapacitas gestendi delle GIUNTE SINISTRE, ed il PROFONDO ROSSO che caratterizza i conti del MUSEO e delle SCUDERIE ALDOBRANDINI, delle partecipate STS, PRC e GAIA, ogni preoccupazione è legittima.

IL GENIUS LOCI

Preoccupazione è stata espressa dall' ASSESSORE alla CULTURA per la conservazione del GENIUS LOCI.

E' una preoccupazione pienamente condivisibile.
FRASCATI CITTA' del VINO sta ormai scomparendo. Scompaiono i suoi ULIVETI vittime di una aggressione selvaggia da parte della speculazione edilizia. Scompaiono le verdi colline descritte da tanti poeti;l'aria salubre dei luoghi è sostituita man mano dal profumo delle benzine( copiare la stringa a fondo pagina per credere).

La natura dei luoghi sui quali appassionati scrittori riversavano fiumi d'inchiostro è oggi riversate dalle colate di cemento!
Ecco..... se qualcuno provasse a togliersi il prosciutto dagli occhi forse potrebbe rendersi conto che il VERO GENIUS LOCI è bello che andato. Altro che PITTORI, NANI e BALLERINE che ci costeranno quest'anno 426.000 euro di deficit.

Preoccupazioni e raccomandazioni giungono anche dai REVISORI CONTABILI, parte terza e quindi maggiormente attendibile.

Si diceva.....tempi di crisi economica. Interventi per l'artigianato ZERO, per l'agricoltura ZERO, qualche euro per il TURISMO....... 358.000 euro per lo sviluppo economico, quasi tutti di fonte sovracomunale.

FRASCATI CITTA' del VINO e CENTRO TURISTICO! ....... IL GENIUS LOCI.....appunto.

Quante cose sono uscite da questo bilancio! 360.000 euro annui di spese telefoniche ( 700 milioni di vecchie lirette)! 112 dipendenti comunali, 21 consiglieri comunali e 115 telefoni cellulari a carico del contribuente.

Un SEGNO si cercava.

Per trovarlo s'è dovuto porgere lo sguardo verso l' OPPOSIZIONE.

Di fronte ai numeri sui costi della telefonia comunale, il Consigliere ADOTTI ha annunciato che il gruppo consiliare di PROGETTO FRASCATI ( Consiglieri ADOTTI e PACIFICI) restituirà cellulare e permesso di sosta gratuita in dotazione, invitando l'intero Consiglio Comunale a seguirne l'esempio.

Il Consiglio ha quindi votato il Bilancio di Previsione 2010, con l'astensione del Gruppo D'Orazio ed il voto contrario dei gruppi PDL e PROGETTO FRASCATI.

A margine, segnalo il voto "favorevolissimo" del Consigliere GULISANO con il quale ha scalzato dalla posizione NUMERO 10 il Consigliere PEDUTO.


Sul declassamento pesa altresì il non aver raccolto l'ennesimo guanto di sfida per un pubblico dibattito in Piazza San Pietro lanciato dal Consigliere FIASCO in pieno Consiglio Comunale.




Un breve sondaggio raccolto nei giorni post-consiglio dice che......

Gli 11 più votati



Di Tommaso 23 %
Paoletti 19 %
Gori 16%
Mirko Fiasco 14%
Filipponi 10%
Posa 7%
Privitera 3,5%
Adotti 2,5%
D'Orazio 2%
Carboni 2%
Gulisano 0,999%
MESSER Peduto 0,001%




E' possibile la difesa dello " GENIUS LOCI " o qualcuno l'ha cacciato in un altro " LOCI" ?

Questo è lo stato dell'arte alle ore 11,00 del 22 dicembre 2009. Visionando questo filmato non ci si può sottrarre ad alcune domande.
Stavamo meglio quando stavamo peggio?
Chi dobbiamo ringraziare per questo "sviluppo"?
Stavamo meglio nel 1999 o stiamo meglio nel 2009 ?

La risposta a queste domande fornisce la cifra dell'ultimo DUCENNIO

Copia la stringa e cerca su internet......il GENIUS LOCI

http://www.youtube.com/watch?v=wt_AD5-KGVE

mercoledì 23 dicembre 2009

Auguro a tutti un sereno e felice NATALE



Di questi tempi...... a me gli auguri piace farli così







martedì 22 dicembre 2009


Newsletter

Il "confronto" è l'unico modo per percorrere la via della "virtù pubblica"

Contro chi evoca Pilato, ricordiamoci di Socrate...

di Antonio Rapisarda

Se lo dice lui, significa che si è intrapresa la giusta strada. Già, se Antonio Di Pietro chiama "Pilato" chiunque osi parlare di un tentativo di dialogo, significa che fare l'esatto contrario è probabilmente la via che può permettere al paese una stagione politica normale.

Perché, in fondo, il leader dell'Idv è estremamente esplicito nella sua concezione dei rapporti politici: «L'unica riforma possibile è mandare a casa Berlusconi».

Ecco tutta la cifra del riformismo in chiave giustizialista. A questo punto è chiaro a tutti chi rema per una difficile, ma più che mai urgente, convergenza istituzionale e parlamentate su un minimo comun denominatore - i tanti nel Pdl e nel Pd che dopo l'aggressione al premier Berlusconi hanno compreso che è giunto il tempo del confronto - e chi soffia affinché il fuoco dello scontro diventi un incendio indomabile, cioè l'ex pm e i suoi.

Nei giorni in cui personalità importanti cercano a viso aperto ogni spiraglio possibile per lanciare un segnale di distensione al paese, Di Pietro non trova niente di meglio che riportare il suo surrogato di questione etica sul tavolo del confronto politico: «Denuncio il finto buonismo». Anche la posizione di Walter Veltroni lascia un po' perplessi: la sua critica al tentativo di apertura di Massimo D'Alema sembra essere in controtendenza con la sua storia più recente. Non era stato lui, nel momento della sua investitura come leader del Partito democratico, a parlare di legittimazione dell'avversario e non di odio? Che abbia smarrito la vocazione soft? Strani giochi fa il tempo, anche se è più probabile che ciò si innesti in un confronto-scontro con il suo rivale storico D'Alema.

Non sorprende invece il non possumus dettato dalle parti di Repubblica che sulla delegittimazione morale del centrodestra e del premier ha imbastito una campagna infinita e per cui accettare il dialogo significherebbe sconfessare prima di tutto se stessa.

Probabilmente, oltre agli sfascisti cronici, chi teme il dialogo lo fa perché consapevole di perdere così l'unico brand (l'opposizione "totale") che gli permette una qualche sopravvivenza politica e una legittimazione di piazza. Probabilmente sono gli stessi che aborrono il bipolarismo virtuoso perché lo intendono come la prosecuzione perpetua della guerra civile. Sono quelli che non hanno a cuore il fatto che il paese intende reagire all'impasse. Sono quelli che Paolo Franchi sul Corriere della Sera definisce spinti da una «concezione selvatica del bipolarismo e del maggioritario per la quale la contesa politica potrà dirsi conclusa solo se e quando l'avversario sarà stato, una volta per tutte, sgominato».

Dinanzi a chi pensa questo, è altrettanto semplice capire con chi invece bisogna stare. Preferiamo credere insomma che, a dispetto di chi teme atteggiamenti pilateschi ogni volta che si pronunci la parola dialogo, sia l'etica socratica a spingere chi crede che la condivisione di qualcosa sia un dato da cui ripartire. Perché in politica, proprio come insegnano gli antichi greci, il confronto è l'unica strada per percorrere la via della virtù pubblica. L'etica, dunque, è quella di chi non si sottrae mai al dialogo. E lo accetta, nonostante il "giudizio" degli uomini, fino alle estreme conseguenze. Proprio come ha insegnato Socrate.

21 dicembre 2009

da Ffnewsmagazine

Gutta cavat lapidem : io non desisto

Ve lo ricordate questo articolo?


venerdì 11 dicembre 2009

Se questa è gestione efficiente.......
io sono il PAPA

Farmacia Comunale di Villa Muti





La parola d'ordine è: la raccolta differenziata innanzi tutto. I cittadini debbono capire...........bla bla bla








E L'AMMINISTRAZIONE QUANDO LO CAPIRA' ? OGGI LE MEDICINE SCADUTE ME LE SONO RIPORTATE A CASA, LA PROSSIMA VOLTA LE PORTERO' AL COMUNE





Siamo tornati sul luogo per verificare! Questo è quello che abbiamo trovato.





Domande:

1) ma è così difficile alzare un telefono e chiamare chi di dovere?

2) il locale Comitato di Quartiere......che dice?

Diffuse perplessità su finanza e immobiliare


Prima Francesco Micheli e Guido Rossi. Ora anche la BCE richiama alla cautela.

20 Dicembre 2009 Debbo dire di aver provato un senso di solitudine ogni qualvolta mi è capitato di esprimere delle perplessità sulla fine di questa maledetta crisi. Pur se i banchieri centrali non hanno stavolta commesso gli errori fatti dalle autorità monetarie nel 1929, e negli anni a seguire, mi è sembrato strano che in un anno si potesse liquidare l'evento. In realtà, ad un anno dall'esplosione del bubbone sui mercati finanziari, a 9 mesi dai minimi valori dei titoli registrati nelle borse a marzo di quest'anno, i problemi sono ancora sul campo. E se sotto il profilo borsistico i titoli azionari hanno recuperato in alcuni casi anche il 200% dai prezzi minimi, questa non è che una delle molte angolazioni dalle quali è possibile osservare il fenomeno. La discesa dell'indice azionario di Milano,il FTSE MIB INDEX, iniziò dal massimo di 44.364 punti toccata il 18 maggio 2007 per fermarsi al minimo di 12.332 punti il 9 marzo 2009. Nonostante a fine giugno 2008 l'indice avesse già percorso la metà della discesa, l'economia reale non dava segni di crisi. Tanto è vero che Jean Claude Trichet, Governatore della Banca Centrale Europea si permise addirittura di alzare i tassi dello 0,25%.

Cosa che se lasciò perplessi al momento ( negli Stati Uniti la Fed era mi sembra al secondo taglio), suonò successivamente come conferma del fatto che non aveva neppure l'idea di cosa stesse accadendo!

Avesse fatto un giro sui vari Blog Finanziari che pullulano su internet, si sarebbe evitata una gran brutta figura. La crisi dell'economia reale, o se vogliamo il contaggio dall'economia finanziaria ai mercati della produzione, iniziò a settembre 2008. Fu allora che tanti lavoratori, tornando dalle ferie estive, iniziarono a trovare le aziende chiuse o in procinto di chiudere. Nel 2009 il problema esplose. Nonostante il sostegno monetario messo in campo da Governi e dalle autorità monetarie centrali,cominciarono a calare ordinativi industriali e fatturati. Di converso iniziava a salire la disoccupazione. E non siamo ancora alla fine!

E se questa attività di sostegno allevia ma ovviamente non risolve, prima che l'economia reale riparta ci vorrà ancora molto tempo.
Al momento ancora non vedo nuove regole finanziarie, al momento non vedo la mordacchia ai derivati, al momento c'è un mare di liquidità a tassi reali pari allo zero se non sottozero.

Come dire.....il fuoco accanto alla polvere da sparo.

Le famiglie, strozzate dalle alte rate dei mutui contratti per l'acquisto di immobili venduti a valori da capogiro, spesso colpite dalla perdita di tutto o parte del reddito familiare, sono in grandissima difficoltà.
Più volte ho scritto che, in presenza di quotazioni del metro quadro immobiliare pari a 3/4 mensilità del salario medio mensile, si è in presenza di una bolla immobiliare di proporzioni gigantesche. Giustificata soltanto da una realtà: l'assurdo guadagno ritratto dall'imprenditoria edile, peraltro in un breve spazio di tempo.

Con le ristrettezze finanziarie delle famiglie, con la minore propensione/capacità di spesa aumentano i rischi di sofferenze aziendali. Ovvero sofferenze bancarie ; è un ciclo perverso.

In questi giorni, prima il banchiere Francesco Micheli e l'avvocato Guido Rossi ( già presidente della CONSOB ), poi qualche gestore di fondi, ora anche la BCE, lanciano l'allarme. Rischio finanziario ancora incombente, rischio immobiliare pure.

Meno male....mi sento meno solo.

lunedì 21 dicembre 2009

ESTREMISMO CANCRO DELL'ANIMA

Spacciano la loro malattia per fedeltà, e intanto uccidono la speranza
L'estremismo, quel cancro dell'anima e della politica
di Filippo Rossi

L’estremismo è un cancro dell’anima. E gli estremisti sono il cancro della politica. Niente nomi, oggi. Ognuno potrà riconoscersi o meno nella categorie: questione di coscienza. Niente nomi oggi. Ognuno potrà inserire chi vuole nella categoria: questione di buon senso. L’estremismo è il cancro dell’anima perché distrugge ogni possibilità, qualsiasi opportunità. Perché diventa un pensiero fisso, paranoico. L‘estremismo è un cancro dell’anima perché è maligno, perché uccide la speranza e si divora ogni fantasia. Perché è stupido, ottuso e cancella ogni possibilità di dialogo. Perché si accontenta degli slogan, della frasi fatte.

L’estremismo è disumano: perché non prevede il dubbio, lo allontana da sé come fosse una patologia e non una risorsa. Perché rifiuta la complessità, l’unica ricchezza dell’anima. L’estremismo è un cancro perché non accetta di cambiare idea, arriva fino in fondo, fino alla morte delle idee. L’estremismo ha la smorfia cattiva di chi ce l’ha col mondo e con la vita. L’estremismo è cecità. È un mondo buio. È una notte senza alba. L’estremismo è morte.

Gli estremisti sono il cancro della politica perché pensano di non esserlo. Perché si credono sani e schiamazzano la loro malattia mentale come se fosse una religione. Una religione dell’odio e dell’incomprensione. Gli estremisti, tutti i tipi di estremisti, sono il cancro della vita civile perché rifiutano gli altri senza capire che gli altri sono tutti. Sono degli untori. Portatori insani di uno pazzia pandemica. Gli estremisti spacciano la loro malattia per fedeltà. Gli estremisti corrompono il corpo sociale con il loro semplicismo. Lo uccidono di morte lenta ma inesorabile.

Perché, purtroppo, è facile essere estremisti. Ed è ancor più facile diventarlo. Gli estremisti sono soli, sono a stipendio di un diavolo che solo loro conoscono e solo loro capiscono. Del loro diavolo personale che gli ripete, incessantemente, che sì, la cosa giusta da fare è non mettersi mai in discussione. È non ridere mai. È prendersi sempre sul serio. È chiudersi, forti di mura immaginarie sempre più alte che li difendono da un mondo che odiano. Anche se fanno finta di amarlo.

18 dicembre 2009

da Ffwebmagazine

Violenza: perchè non facciamo un bilancino?

Cambiano i linguaggi se scopri un LEADER NOVELLO

Ora è passato un pò di moda, ma l'aggettivo più usato nel mondo sinistro è stato " fascista". Come le mode anche la terminologia passa. E passa ancor più in fratta se ti ritrovi a fare il tifo per un nuovo leader.

Nel mondo sinistro sono orfani da tempo. L'ultimo MITO risale ad Enrico Berlinguer. Poi è stata un'alternanza di figure sbiadite, che perdevano colore man mano che la GIOIOSA MACCHINA DA GUERRA iniziava a perdere pezzi ed a picchiare in testa.

Nel tempo tuttavia una caratteristica è rimasta intatta nel MONDO SINISTRO : la VIOLENZA

E non parlo della VIOLENZA QUAQUARAQUESCA che oggi leggiamo su internet, sempre tuttavia capace di " arrapare" uno squilibrato Leoncavallino. Girando per le varie pagine di FACEBOOK ne puoi trovare di tutti i tipi e di tutti i colori: è il termometro della loro "OSSESSIONE". Robetta, nulla di che se non lo sfogo, dobbiamo comprenderli, di chi nel tempo ha visto cadere ogni convincimento, ogni fede, ogni MITO.

Oggi il COMUNISTA è cambiato, ha modificato il proprio DNA. S'è adeguato all'habitat!


Ora non mangiano più i bambini. Ora, dove possono

divorano terreno












devastano l'ambiente cementificando











inzozzano in vario modo la realtà che li circonda campano coi sussidi e le dazioni elargite a pioggia dai Compagni al potere.

Una cosa non l'hanno cambiata: a Genova, come a Copenhagen, come a Milano i metodi son gli stessi di sempre. Non per tutti sia chiaro....... ma le frange estreme vengono sempre dalla stessa direzione.

Ora guardano ad un nuovo leader e l'aggettivo FASCISTA è desueto, inopportuno.

La VIOLENZA no....... a quella ci tengono assai.

Una volta lanciano un cavalletto, un'altra volta usano una statuina......questo quando va bene!

Gino Giugni, Ezio Tarantelli, Aldo Moro, il commissario Calabresi, il giovane Mentakis, via Acca Larentia, i fratelli Mattei.....quante pagine ha scritto su questi fatti il fu CAMERATA BARBAPAPA' ! azionista-direttore del foglio rosa svizzero!

Ma se occorresse altra prova sull'imbecillità di certi soggetti..........

A Radio Radicale Il delirio di Vattimo: «Per fargli male doveva sparare»

«Sull’aggressione a Berlusconi penso quello che hanno già detto Rosy Bindi e Antonio Di Pietro: se in Italia c’è un clima esasperato è colpa del presidente del Consiglio che non si fa processare. Così si può anche spiegare che qualcuno prenda dei “Duomi” e li tiri in testa... (risatina, ndr)».

Ma l’intervista choc al filosofo dell’Italia dei Valori va avanti con altre «perle»: «Mi dispiace che gli abbiano tirato della roba sulla testa, dopo tutto è stato incauto... se quello avesse voluto fargli male veramente avrebbe dovuto sparare».

Quindi l’interpretazione personalissima dei mandanti: «Il Giornale scrive che era tutto organizzato dalla sinistra cattiva, secondo me è stata la stessa mafia che lo sta sostenendo ad attaccarlo, mandando in piazza uno che l’ha colpito un po’ troppo duramente. Mi ricorda l’effetto che ha avuto l’11 settembre su Bush, che ha sfruttato molto bene la tragedia. I deliri di Vattimo non potevano non contemplare una teoria del complotto mai sentita: «Era il momento in cui il premier aveva bisogno di solidarietà, è accaduto tutto in modo così provvidenziale, ora tutti si commuovono... Una botta in testa, se non muori, non deve fare così male: dopo un po’ passa...! (altra risatina, ndr)».


Per fortuna che c'è Beppe Grillo a fare da Pompiere !

L'ala stragista di Cosa Nostra e Forza Italia‏
Da: Beppe Grillo (blogservice@notizie2.beppegrillo.it)
Inviato: giovedì 17 dicembre 2009 17.31.34

domenica 20 dicembre 2009

Come si fa a votare uno ZINGARO ?

E' iniziata la campagna elettorale dello
ZINGARI dell'AFFISSIONE PARTY






ANTONIO ZANON...... uno che NON SI PUO' VOTARE !

Filippuccio Zerovirgola‏


Quando al nostro Filippuccio gli prende la fregola del critico, che fa? Mette insieme fitte fitte come filetti di alici sottovetro, cazzate che non stanno nè in cielo nè in terra, illudendosi di essere giornalista vero, come quelli oggetto dei suoi spuntati strali.
Nel breve spazio di una videata troviamo un ben assortito campionario non solo di superficialità, melensaggini e falso buonismo (usiamo parole sue) che già basterebbero: ma la documentazione precisa di un analfabetismo politico strabiliante per un ghost writer come mi dicono lui sia.
Per trovare precisa conferma a quanto esprimo, andate a cercare su "FARE PASSATO" il pezzo sul "nemico interno": sarete d'accordo con me che, con gente così attorno, il noto Badoglietto (riferimento che Vittorio Feltri, per ora, rifiuta venga riferito a colui che molti in Italia ritengono abbia tradito il PDL) di strada non ne farà molta.
Come direbbe Guglielmo Giannini se fosse ancora tra noi, tiriamo la catena e passiamo oltre.

Cesare Marenco

sabato 19 dicembre 2009

E' la TRASPARENZA l'arma segreta di STEFANO



Le pesanti difficoltà di una eredità accettata senza la clausola 

" CON BENEFICIO d' INVENTARIO"




Io lo capisco STEFANO stretto com'è nelle difficoltà ereditate, con un APPARATO già messo su, come dice l'amico Paolo Pellicciari, nel DECENNIO di ATTILA Un "apparaticke" che Stefano non mancherà di definire "il migliore possibile", ma che Lui ha trovato e altri formato.




Basta leggere pochi numeri rilasciati a giugno/luglio 2009 per avere di questa eredità contezza!



Non disse forse al riguardo l'ex-consigliere Giacomo Cristofanelli, al momento della sua discesa in campo quale candidato Sindaco, " PORACCIO CHI VIE' DOPO" ? E a cosa si riferiva se non a questi numeri? A cosa si riferiva se non alla incapacità strutturale d' incassare e di pagare?

Quello che ha ereditato Stefano sta scritto in quelle poche righe di freddi numeri, o se gradite, in quella FOTO IMPIETOSA della REALTA'

Che, volendo darle un nome in francese, si può tradurre in :


IMPOTENZA AMMINISTRATIVO-CONTABILE ovvero, in inglese, IMPERIZIA nella GESTIONE dei NUMERI.


E a voler toccare con mano, qualora ce ne fosse ulteriore bisogno, basti l'aumento dei parcheggi a 2 € l'ora, contrabbandato per aiuto al commercio (!) in realtà pezza urgente a parare i buchi della STS creati sotto la precendente GIUNTA.

Il problema attuale per il nostro SINDACO consiste nel fatto d'aver proclamato in ogni circostanza della campagna elettorale 
" LA CONTINUITA' dell' EMOZIONE "

Debbo dire che anch'io rimasi EMOZIONATO nel leggere quelle cifre !


Ma si sa, in campagna elettorale si eccede sempre ........ verso l'alto.

L' augurio è che il 1° Gennaio 2010 , oltre alle PENNE NOVELLE, STEFANO possa scrollarsi di torno la zavorra del passato.

Come si dice in questi casi...... ANNO NUOVO, VITA NUOVA ed un pò di TRASPARENZA sul passato sarebbe bene farla.

Si potrebbe iniziare ad esempio dal PROGETTO RES NOVA e dalle CONTRIBUZIONI AMICALI.

Ed intanto, per ridurre l'indebitamento che altri hanno lasciato, STEFANO sta mettendo mano al patrimonio immobiliare. Il rischio, se non spiega bene alla cittadinanza le ragioni di tali dismissioni è di passare per

" QUELLO CHE S'E' MAGNATO i BENI di FAMIGLIA ".