lunedì 16 novembre 2009

Siamo FINIti o è l'inizio di un nuovo ordine nelle nomine?


Siamo FINIti o è l'inizio di un nuovo metodo nelle nomine?

Dopo le categoriche affermazioni del Presidente della Camera FINI sulla nomina possibile del Sottosegretario Cosentino alla carica di Governatore della Campania, la gente s'interroga: semplice prudenza o nuova metodologia?

Voglio dire subito che sono pienamente concorde con il vice-direttore di LIBERO, Salusti, che giorni fa dichiarava nel corso di una trasmissione televisiva: "è ora che la Politica si riappropri del proprio ruolo troppo spesso invaso dalla magistratura"

E ci mancherebbe che rappresentanti di una funzione sgangherata e fallimentare nei fatti, pur se fondamentale nel corretto svolgimento della vita di un popolo, solo pensassero di poter determinare i soggetti preposti agli altri organi istituzionali!

E' tuttavia ovvio che un minimo di attenzione debba prestarsi nel momento in cui un personaggio politico è destinatario di un provvedimento che richieda la restrizione di alcuni suoi diritti o il rinvio a giudizio o anche un semplice avviso di garanzia. Ferma pertanto la presunzione d'innocenza fino a condanna, alcune riflessioni sono necessarie, sia pro, sia contro.



Nel caso specifico,"caso Cosentino", si può ignorare la dichiarazione rilasciata dal procuratore generale Vincenzo Galgano sul "modo di amministrare la giustizia da parte di alcuni pm napoletani»?

Può passare senza rilievo l'intervista concessa il 15 ottobre scorso dal PG partenopeo al 'Corriere del Mezzogiorno’ in cui, fra le altre cose, Galgano punta l'indice contro il «fanatismo» di alcuni pubblici ministeri della procura?

Nell'intervista il PG, rispondendo a una domanda sull'inchiesta della procura di Napoli sui rifiuti, aveva puntato l'indice contro il «fanatismo» di alcuni pm. A proposito di Nicola Cosentino, Galagasno aveva detto: «Allo stato è una persona nei cui confronti non ho nulla da ridire». Mentre in un altro passaggio dell'intervista aveva detto a proposito dei magistrati: «Il calo di qualità non è né inferiore né superiore a quello di tutti gli ambienti professionali: però c'è stato , anche se compensato da alcune eccellenze. È la storia del nostro paese, del Sud in particolare. Gli altri hanno cento cavallucci. Noi dieci stalloni di razza, ma 90 asini».

Il Csm dovrebbe valutare se ci siano i presupposti per l'apertura di una procedura di incompatibilità ambientale nei confronti di Galgano e di tutela dei pm napoletani.

Parliamo della stessa Procura celeberrima per il caso ENZO TORTORA o sbaglio? come dire.....una buona scuola!

Stessa Procura, stessa "solfa" già armata contro il PG Cordova, magistrato integerrimo che dovette cedere il passo nei confronti della "combriccola napoletana". Il PG CORDOVA fu rimosso dal CSM! O sbaglio?

Resta tuttavia il richiamo alla prudenza che gli organi di un partito dovrebbero esercitare nel corso di nomine a cariche elettive. Siano esse europee, nazionali, regionali, provinciali o del più piccolo Comune.

A meno che si abbia la matematica certezza che qualche Procura, magari a suo tempo nota per le " persistenti nebbie nel suo porto", voglia esercitare il potere di inserire qualche procedimento (magari pluri-partisan) fra i circa 200.000 che a loro libitum annualmente vanno in prescrizione.


Con ciò privando il popolo italiano delo diritto di sapere se i candidati ad una qualsiasi elezione siano dei galantuomini o dei semplici mariuoli.

La nuova legge, quella del PROCESSO BREVE ( ditemi voi se per avere un processo breve occorre fare una legge!) non piace a lorsignori.

E certo che non piace!

Toglie loro il potere di spingere o meno questo o quel processo; toglie inoltre tutto quel sottobosco di perizie, controperizie, super-perizie, maxi- perizie sulle quali vanno di lusso uno stuolo di periti, avvocati, contabili, esperti fallimentari. Insomma.....le SUB-CASTE.

Ma tornando alle nomine, nazionali o di paese, il compito della stampa, o come ho letto degli opinion-leaders, in questi casi è di evidenziare i rischi di certe nomine che, in presenza di una Magistratura pro-attiva e non insabbiatrice, potrebbero portare gli elettori a tristi risvegli.

Sempre che esista un giudice a Berlino !

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