giovedì 17 dicembre 2009

La realtà "inaccettabile" da parte della CASTA.


Condannano e si autoassolvono i "MAGISTRATI TARGATI" del CSM. E il Vice Presidente Mancino conferma col suo intervento che il detto " I Giudici parlino con le sentenze" è bello e finito in soffitta.

14 dicembre 2009 da Il Corriere della Sera

Il consigliere laico del Csm Anedda (Pdl) attacca Spataro e Ingroia: «Le loro frasi hanno portato alla violenza»


ROMA - Il consigliere laico del Csm Gianfranco Anedda , esprimendo la sua «esecrazione» per l'aggressione al presidente del Consiglio parla del «clima d'odio» che c'è nel Paese, dicendo che a questo clima «non sono estranei i magistrati». Parole che provocano lo scontro a Palazzo dei Marescialli. Il vice presidente Nicola Mancino replica: «Non capisco perché bisogna ritenere che qualche magistrato, perché partecipa a qualche riunione o dice frasi che qualcuno non condivide, debba essere ritenuto responsabile del clima di tensione che c'è. Le tensioni hanno origini molteplici».

SPATARO E INGROIA - Il consigliere ha citato in particolare Armando Spataro e Antonio Ingroia e i loro interventi a pubblici dibattiti: «Non voglio pensare che le loro frasi siano state incitazioni, ma talvolta hanno oggettivamente portato alla violenza». Particolarmente sotto accusa il pm Ingroia: «Parole come le sue hanno contribuito e potranno contribuire a fomentare la violenza».

LE REPLICHE - Accuse che hanno fatto insorgere la componente togata del Csm. Subito, Livio Pepino (Md) ha definito «inaccettabile» l’intervento di Anedda: «Quanto successo domenica porta doppia amarezza: sia per il gesto irresponsabile di uno squilibrato, sia per la strumentalizzazione sbagliata di questo gesto. Innescare su quanto è successo delle speculazioni e pensare che il dibattito politico, anche aspro, possa portare alla violenza e alla prevaricazione è una speculazione inaccettabile». A dargli manforte il collega Giuseppe Maria Berruti (Unicost): «Questo gesto riporta alla mente anni bui (quelli del terrorismo, ndr). A quei tempi l’infantilismo degli adulti lasciò spazio al gesto violento dei singoli: non si ripeterà più perché abbiamo gli anticorpi». All’unisono, anche la dichiarazione di Dino Petralia (Movimento per la giustizia): «Sorprende il riferimento personale di Anedda a Spataro e Ingroia, che dimostra un accanimento che va oltre quello contro la magistratura». È poi la volta del consigliere di Magistratura indipendente, Cosimo Ferri, che ha chiesto il «rinvio formale» della discussione sul parere sul «processo breve» perché «con i toni che ha assunto questa discussione - ha detto - non si può andare avanti». Secca bocciatura per la proposta è arrivata subito dal consigliere togato Fabio Roia (Unicost), che ha giudicato «inaccettabile e irricevibile qualsiasi riferimento al fatto che frasi di magistrati siano concausa dell’aggressione a Berlusconi». Stessi toni anche da parte del consigliere laico di centrosinistra, Fabio Volpi, che ha invitato a «distinguere la critica legittima alla politica del governo e il ricorso alla violenza, che non è figlia politica della critica».

Il vicepresidente del Csm Mancino, quindi, ha messo in votazione la proposta di Ferri, sottolineando però la propria «profonda contrarietà» al rinvio della trattazione del parere sul processo breve: «La miglior risposta che possiamo dare a quanto avvenuto è lavorare, assecondando i principi e i criteri che riguardano il funzionamento del Csm. In Italia si è creato questo clima perché uscendo al di fuori dell’ortodossia istituzionale abbiamo un sistema che mette l’uno contro l’altro. È il sistema che genera questo clima».



E meno male che l'ha capito..... che

NON SONO PIU' ISTITUZIONALMENTE ORTODOSSI

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