lunedì 22 marzo 2010

LA GUERRA SUI " DERIVATI " E' IN CORSO


E' una guerra sottile, quasi per addetti ai lavori. Inizia dai CDS

E' una guerra sotterranea, dai più quasi ignorata, ma riguarda il mondo intero. Tutti noi ne subiamo gli effetti senza neppure rendercene conto. Sappiamo ormai tutti che questa crisi, la crisi di questi tempi , ha una sorgente ed alcuni amplificatori. La sorgente fu la volontà del GOVERNO CLINTON di consentire l'acquisto di una casa al più ampio numero di statunitensi possibile. Su questa ipotesi di lavoro, encomiabile nell'ispirazione, s'inserì il mondo della finanza anglofona con i suoi strumenti di FINANZA CREATIVA. Oggi è chiaro a tutti che, per il perseguimento di quel fine, sono stati concessi mutui fondiari anche a persone che non avevano la capacità finanziaria necessaria per pagare le relative rate di rimborso. Questo è accaduto per il fatto che su quelle operazioni guadagnavano tutti : le banche, i notai, gli avvocati, i costruttori immobiliari, gli intermediari immobiliari. Quando le banche iniziarono ad aver sentore delle ovvie insolvenze, impacchettarono tutti quei crediti di pessima qualità e li disseminarono nel mondo intero. E qualcuno a quel punto, visto che l'ingordigia non ha limiti, pensò bene di scommetterci sopra.


Parliamo dei CDS, ovvero dei CREDIT DEFAULT SWAP

Una delle tipologie di " derivati ", ovvero di questi " strumenti di finanza moderna" è costituita dai CDS.

Un CDS, in parole comprensibili, altro non è che un contratto di assicurazione di un credito. Possiamo paragonarlo ad una FIDEJUSSIONE ovvero ad un contratto ove sta scritto : " Tranquillo, se non paga il debitore principale ci sono qua io ad onorare l'impegno". E fin qui saremmo nell'ordinario.

Un esempio ancor più semplice ? Pensate all' assicurazione contro il furto della vostra auto. Previo pagamento di un premio, nel caso di furto c'è una società assicurativa che vi rimborsa. Ovviamente il premio pagato varierà a seconda del rischio. Per cui risiedendo in un luogo dove i furti sono rari si pagherà uno 0,30% del valore assicurato; al contrario, in un ambito di alta frequenza di furti il premio sarà pari al 3% al 4% o anche al 6% ( i valori percentuali sono riferiti non all'ambito assicurazioni auto, bensi' all'ambito CDS)
Tradotto in termini finanziari e riferito agli investimenti, c'è qualcuno che assicura il vostro investimento contro un premio che tiene conto e misura la rischiosità del debitore.

Come sempre, va tutto bene finchè l'assicuratore ( in questo caso Banche o Assicurazioni ), attratto dal buon lucro riveniente da questi contratti, non decide di forzare la mano. E' facile comprendere che se ci sono dieci milioni di auto i contratti assicurativi non possano essere che dieci milioni al massimo.

Il problema nasce allorchè i contratti sono venti milioni o più.
In tal caso è ovvio che i dieci milioni di contratti eccedenti non siano altro che SCOMMESSE. Io ho assicurato la mia auto, ma qualcuno, con il beneplacito di una banca d'affari o di una societa assicurativa sta scommettendo sul fatto che mi venga rubata.


SUI MERCATI FINANZIARI LE ASPETTATIVE SPESSO SI AUTOAVVERANO

I CDS, con riferimento all'entità del premio pagato, sono anche dei termometri del rischio. E quando i mercati hanno visto che l'assicuratore alzava il premio si sono insospettiti. S'è insospettito più di tutti un giornale tedesco e la frittata dei conti greci è venuta alla luce.

Se 10 persone scommettono sul fatto che la mia auto verrà rubata, è facile che qualcuna di queste persone venga realmente a rubarmela per vincere poi la scommessa.
Ma insieme a lui vinceranno la scommessa anche gli altri nove scommettitori! La Società Assicurativa avrà si incassato dieci premi speculativi oltre al mio, ma probabilmente correrà gravi rischi di solvibilità. E' quanto avvenuto col colosso assicurativo AIG.

IL CASO GRECIA

Il DEBITO PUBBLICO della GRECIA
non era di per se un problema. Se non ricordo male viaggiava al 64% del PIL. Il problema era nell'occultamento degli impegni effettuato appunto servendosi di strumenti derivati. Ora che il problema è scoppiato, passa il tempo, ma non si intravede soluzione. Il POPOLO BUE ignora il problema, ma gli addetti ai lavorisanno bene quale minaccia incomba. Il Trattato di Maastritcht in effetti vieta il salvataggio di un paese UE se non in casi particolari quali un terremoto, un'alluvione o insomma qualcosa di catastrofico ed imprevedibile e comunque non attinente alla gestione finanziaria. Ma una soluzione va trovata. Se infatti fallisse la GRECIA le ripercussioni sui sistemi bancari francese e tedesco, fortemente impegnati nell' EST-EUROPA potrebbero causare un effetto domino di proporzioni al momento impensabili. Le banche greche non rimarrebbero fuori dalla bufera e con loro i paesi nei quali operano. National Bank of Greece, Eurobank EFG e Piraeus Bank sono fortemente impegnate nell'EST-EUROPA; hanno in mano il 10% del mercato in Serbia ed in Romania ed oltre il 30% in Bulgaria. Ritirare i fondi da quei paesi per soccorrere la patria in fiamme scatenerebbe un disastro. Ecco perchè Sarkozy e la cancelliera Merkel sono in agitazione. Le cifre che si ipotizzano sono in effetti da capogiro; esse variano dai 25 ai 55 miliardi di euro..... se tutto va bene. Sarebbe a rischio l'intera UE
E a questo punto credo non dorma sogni tranquilli neppure il Governatore Draghi.
E dire che il NUMBER ONE della BCE, Jean Claude Trichet aveva sentenziato : " IL PEGGIO E' ALLE SPALLE "


Grecia, prestito unica possibilità,condizioni stringenti-Trichet
lunedì 22 marzo 2010 17:24

BRUXELLES, 22 marzo (Reuters) - Il presidente della Banca centrale europea (Bce), Jean-Claude Trichet, ritiene che il prestito sia l'unica possibilità per aiutare la Grecia.

Intervenendo alla commissione Affari economici e monetari del Parlamento europeo, insieme al presidente dell'Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, Trichet ha precisato che il sostegno ad Atene deve essere vincolato a condizioni stringenti.

"Accettiamo i bond governativi greci come collaterale in base alle nostre norme attuali", ha spiegato Trichet, aggiungendo che il presupposto è che Atene non subisca peggioramenti del rating, ma, se così non dovesse essere, "valuteremo la situazione".

Altra assunzione delle autorità europee, ha proseguito il numero uno dell'istituto di Francoforte, è che i partecipanti al mercato siano convinti che gli sforzi della Grecia siano sufficienti.

"Prima di tutto la 'disciplina verbale' è di importanza assoluta. Vorrei che diverse istituzioni pensassero prima e poi esprimessero le loro opinioni nel modo più chiaro possibile" ha detto Trichet. "Non dobbiamo creare confusione tra un trasferimento o un sussidio e un 'non concessional loan', come quelli erogati dall'Fmi. "Penso che sia possibile parlare solo di un prestito senza elementi di sussidio. Questo deve essere estremamente chiaro", ha aggiunto.


Crisi: Grecia, banche tedesche lucrano su di noi


Pangalos, dietro la posizione tedesca c'e' speculazione titoli

(ANSA) - ATENE, 22 MAR - Si alza la temperatura nelle relazioni fra le Grecia e la Germania, uno dei paesi europei piu' riluttanti a concedere prestiti ad Atene. Il vice-premier greco Theodoros Pangalos ha detto oggi che 'dietro la posizione tedesca c'e' il fatto che se decidi di speculare contro i titoli di Stato di un tuo partner ed amico, permettendo alle istituzioni monetarie di prendere parte a questo miserevole gioco, poi la gente in Germania ci guadagna'. Segnalando la tensione alle stelle in vista del Consiglio Ue che il 25 e 26 marzo dovra' decidere sugli aiuti, Pangalos ha rincarato la dose: ''mentre i paesi dell'Europa meridionale soffrono la caduta dell'euro, le esportazioni tedesche ci guadagnano''.

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