martedì 25 maggio 2010

TREMENDAMENTE LENTI

Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur



Mentre in Senato a Roma ci si consultava, Sagunto veniva espugnata. Mutatis mutandis, sostituite Roma con Bruxelles o con le burocrazie europee e Sagunto con l'Europa o con l'euro e la situazione è la medesima. Di positivo ed adeguato c'è stato soltanto l'incontro dell'8 e del 9 maggio dei Capi di Governo dal quale è sortito il fondo di 750 miliardi di euro a difesa dagli attacchi su Grecia ed euro. Poi soltanto chiacchiere o se preferite manovre di bottega.

La casa rischia di bruciare e la burocrazia europea prende tempo.

Accade infatti che, successivamente a quell'evento, si riunisca l'ECOFIN, ovvero l'assemblea dei ministri finanziari europei, per decidere le misure da prendere nei confronti dei PRIVATE EQUITY e gli EDGE FUND ovvero le braccia operative della speculazione internazionale. Chi sono questi signori? Sono strumenti finanziari deputati a raccogliere ed investire capitali in cerca di alta remunerazione e, pertanto, anche disposti ad assumersi elevati rischi. Aldilà della tecnicalità che li differenzia, impegno a restare impegnati per un certo periodo i primi, sempre riscattabili i secondi, questi strumenti sono i veicoli, i vascelli pirata che scorrazzano nei mari della finanza mondiale. Contrariamente ai FONDI COMUNI ,conosciuti ed utilizzati da tanti piccoli risparmiatori, che investono e rendicontano secondo una precisa e chiara normativa, i VASCELLI PIRATA non hanno regole da rispettare o ne hanno pochissime. Possono operare su tutti i mercati, regolati ed ufficiali e non, possono indebitarsi ad libitum: essi rispondono unicamente ai loro soci. Immaginate cinque amici che decidano di assommare un certo capitale e lo affidino in gestione ad uno dei cinque, decisi ad assumere anche rischi rilevanti, anche ad indebitarsi, anche ad imbarcarsi in operazioni “ opache ” con un unico fine : massimizzare il guadagno.


VELOCITA' E SPREGIUDICATEZZA : QUESTA E' LA CARTA D'IDENTITA'

L'ECOFIN è determinato : occorre stabilire delle regole precise, occorre alzare le barricate a difesa dell'euro. Su questa convinzione viene emessa una direttiva tesa ad istituire una registrazione degli operatori e maggiore trasparenza sotto forma di ampia comunicazione e rendicontazione alle autorità finanziarie europee. Due i contrari : Inghilterra e Repubblica Ceca.

Sembrerebbe fatta ma non è così

L' 80% degli EDGE FUND ha base operativa a Londra, come pure il 60% dei gestori anche se la sede legale è spesso altrove, magari nei paradisi fiscali. Sempre su Londra fanno base i fondi americani che operano sui mercati europei. L' Inghilterra da questa attività finanziaria ritrae l'8% del proprio PIL. E' ovvio che qualsiasi limitazione, qualsiasi normazione che osti allo scorrazzare dei pirati venga vista come fumo agli occhi. Ma tant'è, la decisione è stata presa ! Ma la partita non è finita; ora dovranno metterci bocca sia l'EUROPARLAMENTO sia la COMMISSIONE EUROPEA. Se Francia e Germania sono rigidamente arroccati L'EUROPARLAMENTO è incline alle posizioni dell'Inghilterra, ovvero più lasco sul trattamento dei gestori di fondi al di fuori della UE. In questo più attento alle sollecitazioni che pervengono dall'amministrazione Obama, sempre pronta a tacciare di protezionismo l'Europa.

Il tempo passa, la soluzione al problema non arriva, i mercati sono tesi soprattutto a Milano.

Principali Indici Estero: 24 maggio 2010 ore 12,20
FTSE MIB INDEX 18.986,22 -2,81% 12:19
DAX 30 5.760,45 -1,18% 12:04
CAC 40 3.419,85 -0,32% 12:04
FTSE 100 5.031,25 -0,63% 12:04


Chi ha le idee chiare sul problema è Giulio Tremonti.

Con 500 miliardi di euro di debito pubblico in scadenza ogni anno, il titolare del dicastero di Via XX Settembre sa benissimo che un tentennamento, un segnale equivoco sulle intenzioni del Governo circa la manovra finanziaria, tufferebbe l'Italia nel vortice della speculazione internazionale. E che di rigore ci sia bisogno, che la politica dalle mani bucate e dei cacicchetti rubacchioni sia al capolinea, lo conferma l'analisi dell'OCSE che , battaglia per la finanziaria in corso, viene pubblicata sulla stampa nazionale il 24 maggio. Esaminando il trend delle retribuzioni nel periodo 1999-2008 l' OCSE evidenzia come l'aumento nel settore privato sia stato mediamente del 23,7% in Europa e del 24,8 in Italia, ovvero più del doppio della Germania, attestatasi al 12,2%. Ma dove si fa veramente acqua è il settore pubblico. Qui nel periodo in esame la crescita è stata pari al 42,5% contro la media europea del 35,7%. Peggio di noi, guarda caso, l'IRLANDA (110,8%) , la GRECIA (109,1%), il PORTOGALLO (58%), la SPAGNA (53,1%). Solo che noi abbiamo un debito pubblico di 1.797 miliardi di euro, sulla cui formazione le responsabilità temporali sono evidenti!

L'unico vero problema ora è dove pescare il fieno da mettere in cascina, visto che nessuno oserebbe attestare la necessità di tagli alla spesa pubblica. E' sperabile si comprenda che caccia agli evasori e moralizzazione della politica siano i mari unici ed ideali per questa pesca di primavera. Stavolta il POPOLO BUE non accetterebbe soluzione diversa, vista l'aria che tira.

9 commenti:

  1. Anonimo25.5.10

    Grazie e saluti carissimi

    Black River

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  2. Anonimo25.5.10

    La vedo brutta. Che dici si entra ?



    UNICREDIT 25.05. 16:51 1,58 -8,67%

    Gruber

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  3. Anonimo25.5.10

    Spain
    259.93
    +22.16
    +47.15
    20.08

    Korea, Republic of
    173.99
    +21.75
    +31.08
    14.19

    Italy
    203.87
    +21.57
    +36.18
    16.22

    China
    104.80
    +16.97
    +15.20
    8.83

    Ireland
    270.33
    +15.52
    +36.32
    20.72

    Russia
    212.82
    +14.74
    +27.34
    13.78

    Malaysia
    132.33
    +14.55
    +16.81
    11.01
    Saliamo ! insieme alla Spagna !
    Giancy

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  4. Anonimo25.5.10

    Attenzione
    IDMS53 - Operazione momentaneamente non disponibile


    mortacci loro, cominciano coi magheggi !

    Jolly Ter

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  5. Anonimo25.5.10

    25.05. 17:04 18.306,81 -3,80%


    che vi avevo detto......si dovevano fare i cazzi loro

    Sempre Jolly Ter

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  6. Anonimo25.5.10

    Originalmente inviato da aumann
    MARKET TALK: Unicredit, emotivita' spinge ribassi (analista)
    MF-Dow Jones - 25/05/2010 16:52:04
    MILANO (MF-DJ)--Resta in fondo al Ftse Mib Unicredit in discesa dell'8,09% a 1,589 euro. "A pesare particolarmente sul titolo sono i numerosi segnali di stress che vengono dal mercato interbancario che stanno amplificando le perdite dell'azione". Lo spiega un analista di una primaria banca d'affari straniera aggiungendo "che prevale la reazione emotiva, visto che la societa' non sembra cosi' esposta all'interbancario come nel 2008".

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  7. Anonimo25.5.10

    Senti quest'altro...

    Originalmente inviato da tirannosaurorex
    Secondo me invece domani si rimbalza ..... quando tutti pensano che la borsa scenda succede sempre il contrario

    be' condividi lo spacciatore non essere egoista

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  8. Anonimo25.5.10

    Us market mover: fiducia dei consumatori di maggio sale a 63,3, sopra attese

    Dai che si recupera !

    Eva

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  9. Anonimo25.5.10

    Germania: verso divieto vendite allo scoperto su tutte le azioni (Dpa)


    ERA ORA !

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