giovedì 12 agosto 2010

BRUNETTA e TREMONTI alla carica !


La dieta di consulenze stressa comuni e regioni
Gianni Trovati

da Il Sole 24 ore

L'epicentro è a Roma, dove solo Campidoglio e municipi dovranno tagliare almeno 145 delle 182 fra consulenze e incarichi che accompagnano l'attività del comune. La scossa si concentrerà nelle autonomie - dalle regioni alle città - dove dovranno essere ridotti 131mila incarichi, ma si propagherà su su fino a ministeri e presidenza del consiglio, dove la dieta obbligatoria dovrà portarsi via quasi 500 contratti.

Nel complesso, tra tutte le pubbliche amministrazioni la potatura riguarderà almeno 240mila incarichi.

La manovra correttiva, convertita a fine luglio dal parlamento, ha lanciato la nuova offensiva contro consulenze e incarichi di studio a privati e dipendenti pubblici.

La regola è semplice: dal 2011 non si potrà dedicare a questa voce più del 20% dei fondi che incarichi e consulenze si sono portati via nel 2009.

Uniche eccezioni sicure sono le università e gli enti di ricerca, mentre le agenzie fiscali potranno evitare la falce versando al bilancio dello stato un obolo pari all'1% dei fondi che finanziano i loro costi di funzionamento.

Quello sferrato dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti, però, non è il primo assalto all'arma bianca contro le consulenze che negli anni si sono moltiplicate dai palazzi della "grande" politica agli uffici del comunello più sperduto. L'argine maestro era stato innalzato con la finanziaria per il 2006, che aveva provato a essere draconiana: da quell'anno le amministrazioni non avrebbero potuto spendere in consulenze più del 40% rispetto al 2004 (limite abbassato al 30% con la manovra dell'estate 2008).

La diga però non ha funzionato.

I contratti hanno continuato a diffondersi e oggi sono 300mila. Almeno, perché il 40% degli uffici pubblici non ha risposto al censimento ufficiale rilanciato dal ministero per la Pa: «Molti dei "silenti" – spiegano da Palazzo Vidoni – non hanno incarichi da trasmettere, ma altri sicuramente sfuggono».

Al punto che le tabelle parlano di una spesa annua da 1,4 miliardi, ma nelle sue stime il ministro Renato Brunetta arriva a raddoppiare la cifra.
Rimanendo ancorati ai dati emersi, la stretta alle consulenze, se funzionerà, porterebbe in cassa un risparmio da un miliardo all'anno.

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