martedì 7 settembre 2010

Onore ad ANGELO VASSALLO


AVEVA CHIESTO CHE FINE AVESSERO FATTO I 10 MILIONI DI EURO SPESI PER IL PORTO DI ACCIAROLI, SPARITO DOPO LA PRIMA MAREGGIATA.

Anche se potrebbe sembrar presto per esprimere commenti, il tono degli articoli finora editati non lascia dubbi sulle qualità dell'uomo. Un uomo rispettoso dell'ambiente, un uomo che spesso aveva detto di NO.

Che immagine stridente se paragonata ai tanti FURBETTI DEL QUARTIERINO, AI FURBETTI DI MONTECARLO o ai FURBETTI DI QUALCHE ENTITA' SOVRACOMUNALE !

Quello che più mi ha colpito, fra le tante interviste, la dichiarazione di un altro politico di POLLICA: " abbiamo sempre cercato di limitarci all'essenziale, di fare poche cose, proprio per non permettere l'arrivo di certi interessi"

Gente che al territorio ci ha tenuto, gente che ha cercato di difenderlo.


«Ho paura per gli appalti del porto»
I timori rivelati a un amico giudice
Aveva bloccato gli investimenti sospetti di famiglie napoletane. Era intervenuto per evitare che immobili di pregio finissero in mani non pulite


Sindaco ucciso, indaga l'antimafia
«Denunciò forze dell'ordine colluse»



Magistrato - Raffaele Cantone, oggi giudice di Cassazione, è stato per anni in prima linea contro i Casalesi«Simbolo di legalità Per le cosche andava eliminato»

«No». Si può morire anche per una sillaba?
«Certo. Un uomo onesto può essere un ostacolo insormontabile per la criminalità organizzata».

Conta più un consigliere comunale di un ministro?«Nell'ottica della camorra, assolutamente sì. Un assessore con deleghe importanti conta ben più di un ministro, un sindaco di un piccolo Comune che abbia investimenti in corso sul suo territorio diventa un boccone molto più prelibato di un parlamentare».

E se resiste?
«La camorra resta quel che è. Al momento opportuno prova tutte le strade per avvicinare, blandire, corrompere. E spesso trova terreno fertile. Ma alla fine la sua forza risiede nell'utilizzo della violenza».

A Pollica è andata così?
«Mi sembra plausibile. Quando la camorra si trova "nello stretto", come diciamo a Napoli, non ha certo problemi a sfruttare il suo monopolio della violenza».

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