mercoledì 20 ottobre 2010

Pronto Franco ? E dall'altra parte risponde il primario.


Firenze. Ospedale San Giovanni di Dio

Seduto in sala attesa, passo il tempo osservando un istogramma sul giornale. Franco, diamogli un nome a caso, passa, osserva con la coda dell'occhio e capisce. Parte la prima domanda, poi la seconda : inizia una conversazione che casualmente continuerà in serata. Il mondo è piccolo, talmente piccolo da far scoprire un comune conoscente di Scandicci.

Franco è il primario di un reparto di quel grande ospedale.

Accade così che, in questi giorni di grandi perturbazioni ospedaliere qui sulle colline tuscolane, mi prendo la briga di disturbarlo per sottoporgli alcuni dati.






Il tempo di inviargli via e-mail quanto precede, d'illustrargli la situazione ambientale.... Frascati, Marino, Tor Vergata, i comuni limitrofi..... e arriva la sua opinione.

I CODICI ROSSI , mi dice, non lo convincono. Non c'è tempo d'attesa per un CODICE ROSSO che viene immediatamente introitato al PS e " stabilizzato". Quindi si procede alla registrazione. Per il resto, mi dice che " abbiamo un buon ospedale". Mi dà qualche altra notizia.

Forte di ciò, mi reco al San Sebastiano Martire; per capire !


Mi sono sempre chiesto il perchè di tempi tanto lunghi per una TAC

Ci vogliono mesi d'attesa a volte. Ma in una clinica privata è tutto più semplice.
Scopro una prima verità nascosta grazie a MARISA.


Appropriatezza prescrittiva.

Girando su internet trovo : " Il concetto di "appropriatezza prescrittiva" viene enunciato in molti atti ufficiali e in molte disposizioni di tipo legislativo,
senza pero' darne una precisa definizione ne' i parametri di riferimento. In questo articolo si espone un' ampia panoramica del problema, suggerendo percorsi e accorgimenti pratici.

1. Il medico di medicina generale concorre, unitamente alle altre figure professionali operanti nel Servizio sanitario
nazionale, a:
assicurare l’appropriatezza nell’utilizzo delle risorse messe a disposizione dalla Azienda per l’erogazione dei livelli essenziali e appropriati di assistenza e in attesa della definizione di linee guida consensuali;
c. ricercare la sistematica riduzione degli sprechi nell’uso delle risorse disponibili mediante adozione di principi di qualità e di medicina basata sulle evidenze scientifiche;
d. operare secondo i principi di efficacia e di appropriatezza degli interventi in base ai quali le risorse devono essere indirizzate verso le prestazioni la cui efficacia è riconosciuta secondo le evidenze scientifiche e verso i soggetti che
maggiormente ne possono trarre beneficio.


Tralascio il resto per sintetizzare il concetto : il medico di base deve essere oculato nell'indirizzare il suo paziente alle strutture sanitarie onde evitare che le stesse vengano oberate da richieste di prestazioni inutili.

Dunque un'azione di sensibilizzazione dei medici di base sarebbe opportuna. " Già, ma come si fa?" mi fa presente un occasionale interlocutore. " I medici di base sono un bacino di voti elettorali potente. Quale politico oserebbe avventurarsi un campo minato simile ? "


PARTIAMO GIA' COL PIEDE SBAGLIATO, MA C'E' DELL'ALTRO

Una volta, continua la dottoressa Marisa, la tecnologia utilizzata era molto lenta al punto di non reggere alle richieste dell'utenza. Oggi la strumentazione è talmente sofisticata e veloce da sfornare decine e decine di schede, anche sostitutive di altri accertamenti. E qui è il radiologo che entra in difficoltà dovendole analizzare tutte. In pratica, prima usavamo la 500 ora abbiamo la FERRARI e quanto consegue in termini di guida.

Forse allora, penso fra me, implementando gli addetti si potrebbe risolvere il problema. Già....ma poi "LE STRUTTURE PRIVATE CONVENZIONATE!".... chi sente i loro PADRINI ? Perchè, diciamocelo, occorre avere qualche SANTO IN PARADISO per avere una convenzione ! Se poi la vuoi in tempi veloci il SANTO deve magari stare in qualche CAMERA molto vicina al PADRE ETERNO. O no ?


UNA DELLE MALATTIE DEL SECOLO RIGUARDA LE CORONARIE

" Se hai un attacco cardiaco in corso, una più o meno elevata occlusione di un'arteria , mi dice Giuliano, hai due ore di tempo per essere salvato". La prima mezz'ora generalmente la passi a chiederti cosa sia quel dolore che senti al petto o ad un braccio. Quando decidi di recarti al Pronto Soccorso, molto dipende dalla distanza che dovrai percorrere e dal traffico che trovi per le strade. Certo, in quel caso ti attaccherai al clacson per fermarti solo davanti al Pronto Soccorso. Diciamo che te ne freghi di dove parcheggiare l'auto.

Ma se nell' Ospedale al cui Pronto Soccorso ti rivolgi non dispone di unse l'ospedale a cui ti rivolgi non possiede una sala di emodinamica per eseguire una angioplastica primaria PTCA la storia si complica. E si complica di una grandezza pari al tempo necessario al trasferimento presso un Ospedale in tal guisa attrezzato. Altro tempo, altri chilometri, altro traffico. Certo, in questo caso a bordo di un'ambulanza a sirene spiegate.

Io credo che nel disporre i presidi sul territorio tutto ciò debba essere tenuto in dovuta considerazione. E sono convinto che se neppure per raddrizzare i conti sia sufficiente star seduti ad un tavolino, tanto meno ciò sia possibile nel disporre le casette del Monopoli Sanitario. In quest'ultima fase, al contrario, occorre tener presente la logistica ed aver ben mappato il territorio, il traffico e quant'altro.

Per le economie finanziarie, viceversa, occorre discernere, controllare, verificare, ispezionare e spaccare il capello in quattro. Occorre in poche parole, fare tabula rasa di tutti quei potentati che da decenni s'accalcano intorno al malato.

Nel filmato le dichiarazioni del dott. Olivieri

http://www.youreporter.it/video_Frascati_Pronto_Soccorso_il_parere_di_un_altro_medico_1

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