sabato 4 dicembre 2010

POLITICI e BANCHIERI FINIRANNO PER ROVINARCI


Per brama di potere i primi, per avidità i secondi.



I fatti di questi giorni di fine novembre vedono l'Irlanda precedere, nel disastro dei numeri, il Portogallo e la Spagna. Se stai per precipitare nel baratro, non credo faccia differenza di chi sia la mano che ti tira la corda per salvarti. In realtà assistiamo ad una pantomima nella quale i governanti irlandesi quella corda la vorrebbero rifiutare per evitare d'avere poi almeno una mano legata, mentre la signora MERKEL, che quella corda tiene in mano e stenta a lanciarla, finge di dimenticare che nello zainetto dell'irlandese sospeso nel vuoto le banche tedesche hanno infilato una bella scorta di miliardi di euro. Se l'irlandese cade, con tutte le sue banche, le banche tedesche si romperanno le ossa al seguito. L'Irlanda è un paese di 5 milioni di anime, poca cosa rispetto ai 90 milioni dell'accoppiata che segue in graduatoria. Nel 1993, agli albori della GRANDE EUROPA immaginata senza tanti approfondimenti dai grandi politici e banchieri centrali europei, era una nazione con economia incentrata su un'agricoltura manco tanto moderna. Il reddito pro-capite dei suoi abitanti era pari all'80% del reddito medio di un europeo; nel 2007 quel reddito era lievitato al 137% . Il miracolo irlandese ha un nome : TASSAZIONE SOCIETARIA 12,5%
Praticamente uno stato off-shore benedetto dall'EUROPA, ovvero una SOTTRAZIONE di REDDITO agli altri stati BENEDETTA ed ACCETTATA appunto dai grandi politici europei.
Voglio fare un esempio: il costo della progettazione di un'auto, fatto pari a 100, è un costo industriale che abbatte di 100 l'utile imponibile a tassazione. Ma se la progettazione la commissiono ad una mia società con sede in IRLANDA e fatturo alla medesima costi per 140 aggiungerò 40 alla detrazione dell'imponibile in Italia. Su quei 40 aggiuntivi, sottratti alla tassazione italiana, pagherò in IRLANDA solo tasse per una aliquota del 12,5%. Ma, sempre in IRLANDA beneficerò di aliquota ridotta anche sull'utile prodotto dai primi 100. Che affare per il nostro erario!

Poi ci si misero i banchieri


Un'economia che cresce ha bisogno di carburante: il credito bancario. Il rischio sui crediti concessi è il rischio industriale delle banche. Eliminarlo è pressochè impossibile, ma puoi contenerlo operando con oculatezza. Certo non farai utili stratosferici, visto che il buon debitore non accetta tassi di remunerazione elevati, ed i ritorni economici personali del management saranno conseguenti; ma è qui che ti aiuta la finanza innovativa . E' quindi su questo piroscafo, proveniente dai porti statunitensi, che s'imbarcarono i banchieri irlandesi con lo zainetto pieno di euro-tedeschi ed euro-inglesi. La storia è nota: bolla immobiliare irlandese, bolla immobiliare statunitense, bolla immobiliare spagnola, e bolla immobiliare italiana ancora non esplosa. Credito immobiliare a gogò e sofferenze pure. L'IRLANDA ha un deficit sul PIL pari al 32%. Di questo ben il 22% circa è riferibile ai salvataggi bancari. La crisi finanziaria non è ancora terminata avendo coda lunga, anzi lunghissima. Ma tranne Bernard Madoff e forse qualche pesciolino non ho ricordo di altri grandi banchieri finiti in galera.


Ecco perchè anche noi siamo a rischio !


Una volta era buona norma concedere mutui per un importo pari al 50% del valore dell'immobile oggetto dell'acquisto. Spinti dalla voracità edilizia dei costruttori e dalla loro disponibilità a foraggiare il ceto politico - Di Pietro afferma che “ la mazzetta” sia lievitata da 5% al 10% - le banche hanno assecondato ed elevato anche fino al 100% del valore del cespite l'importo dei mutui erogabili. Una volta era d'uso limitare il finanziamento al 50% di detto valore e il posto di lavoro era stabile; oggi siamo in condizioni diametralmente opposte e con tante sofferenze nei bilanci bancari. Con l'immane importo del debito pubblico ereditato, e con la speculazione finanziaria internazionale in agguato, la stabilità politica è oro colato in circostanze simili, ma qualcuno non se n'è accorto o la pospone alle proprie personali convenienze. Capita quindi di osservare il COGNATO DEL SUGGERITORE IMMOBILIARE TULLIANI



che insidia un governo giocando a fare il dissidente per diventare PREMIER, mentre la Segretaria della CGIL, sig.ra Camusso invoca a BALLARO' maggior enfasi nella lotta alla criminalità. Si possono avere opinioni diverse sull'attuale governo e senz'altro ogni governo è migliorabile, ma asserire che non abbia fatto nulla mi sembra troppo. TENUTA DEI CONTI, SOSTEGNO AI DISOCCUPATI, LOTTA ALLA CRIMINALITA' se qualcuno ancora contesta quello che appare ovvio e riconosciuto siamo proprio vicini al baratro. Ma sappiamo anche chi sarà stato a dare la spinta finale !

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