domenica 16 gennaio 2011

Il consigliere Alessandro Adotti legge la relazione su PROGETTO RES NOVA


Dal consiglio comunale del 2 Dicembre 2010


Passo a leggere il testo della relazione, in modo che sia chiaro il pensiero che èmaturato all’interno di questo gruppo di lavoro e che in sostanza è stato fatto proprio dai partecipanti alla Commissione e che, in sostanza, io credo possa essereanche condiviso all’interno – ma questo lo lascio alla sensibilità del Presidente e degli altri capigruppo – di un ordine del giorno che noi potremmo condividere per approvare, far propria, ritenere in qualche modo accettabile questa relazione. Passo a leggere la relazione condivisa dai membri del gruppo di lavoro ella Commissione affari istituzionali sulla tematica Res Nova e diritto di accesso dei Consiglieri comunali per il Consiglio comunale del 2 dicembre 2010. Cioè quello odierno.




“La Commissione affari istituzionali è stata investita dal Consiglio comunale con delibera n. 18 del 23 febbraio 2010 e ha svolto all’incirca ventuno sedute – ma in realtà sono di più – con l’assistenza dello staff della Segreteria Generale del Comune.
Preliminarmente i commissari desiderano ringraziare la dottoressa Romina Proietti per la dedizione con cui ha fornito costante supporto alla Commissione. Ai lavori ella Commissione hanno anche partecipato in alcune sedute il Direttore Generale del Comune, Antonio Di Paolo, il dottor Renato Bonomo, dirigente del IV Settore, nonché altri soggetti”. Del IV e del II Settore.
“Scopo del lavoro della Commissione era quello di procedere all’accertamento delle tematiche connesse ai progetti conosciuti come Res Nova 1 e Tuscolana-Res Nova ovvero Res Nova 2, nonché di procedere all’accertamento delle problematiche connesse all’accesso agli atti da parte dei Consiglieri comunali. In merito a quest’ultimo tema, la Commissione, con l’ausilio del Segretario Generale, dottor Senzio Barone, a cui viene esteso il ringraziamento della Commissione – e attualmente del Consiglio – ha ritenuto di predisporre una bozza di Regolamento che approva e che verrà rimesso al Presidente del Consiglio comunale per la calendarizzazione della sua eventuale approvazione, mentre la presente relazione – sul presupposto che essa fosse stata votata, così non è stato, ma la leggo come se lo fosse stata – sarà anch’essa sottoposta al Consiglio comunale sempre per la calendarizzazione per la discussione.

I commissari hanno concordato sui seguenti principi che ispirano la relazione quanto alle tematiche Res Nova 1 e Res Nova 2:

a) la relazione è un atto di natura squisitamente politica, che risponde al andato del Consiglio comunale nella sua interezza;

b) la relazione riporta valutazioni politiche che i commissari fanno proprie, approvandone il testo e sottoscrivendolo materialmente – cosa che ovviamente non è avvenuta, che può avvenire naturalmente, però in forma differente on l’approvazione del Consiglio comunale oggi – testo il quale si richiama a quanto appare essere emerso dai verbali che i commissari presenti nelle rispettive sedute hanno sempre condiviso e di cui agli stessi è sempre stata data lettura, nonché dagli atti formati e/o esaminati dalla Commissione.
Primo punto della relazione.

“Valutazione. Gli ambiti di valutazione per le tematiche Res Nova 1-2 pertengono lle seguenti questioni:
a) tenuta dei documenti e problematiche relative all’accesso agli atti di Res Nova 1 e 2
2 – tenete conto che la relazione è aggiornata al 28 ottobre e quindi non riporta gli ulteriori fatti che poi sono stati oggetto di una circostanziata corrispondenza tra il Direttore Generale e gli Uffici in merito al reperimento di alcune schede, a cui farò cenno alla fine della relazione – ;
b) Contenuto degli atti messi a disposizione;
c) esito delle audizioni;
d) valutazioni sulla miserabilità degli effetti e delle azioni;
e) ambito delle scelte operative a livello comunale.

Prima di passare all’esame degli ambiti di valutazione, occorre ricordare che il cosiddetto progetto Res Nova si sostanzia nelle parole del dottor Renato Bonomo nella sua nota del 17 giugno 2010, protocollo n. 19123 in atti della Commissione, nella partecipazione ad un bando di gara “nella traccia dell’operatività... dei fondi europei, laddove – aggiunge il redattore – il Comune di Frascati ha operato predisponendo i piani progettuali, presentandoli in sede di pubblica gara d’appalto e aggiudicati a seguito di istruttoria e assegnazione di finanziamento da parte degli enti e organismi intermediari”. Aggiunge: “va quindi ribadito con forza che i finanziamenti erano aggiuntivi alle risorse del Comune che con tali progetti ha inteso ampliare, sperimentare un’operatività di nuovi servizi alla cittadinanza, risultando operare nell’interesse della collettività più in generale”. Confronta pagina 4 della nota che ho appena citato.
“Si precisa che le attività Res Nova si collocano in due macroaree”. Qui siamo di
nuovo testo.
“Così detta Res Nova 1: “è un unico progetto articolato in tredici azioni”; Res Nova 2, cosiddetta Tuscolana-Res Nova: “si tratta di un progetto per la valorizzazione enogastronomica dei Castelli Romani”. Confronta dichiarazioni del dottor Bonomo a verbale della Commissione nella seduta del 31 marzo 2010.
I due progetti si sono attuati sulla base di significative sovvenzioni – questo è il testo della relazione, non è più un virgolettato – con un costo di intervento pari a irca euro 760.000,00 per il primo, euro 565.000,00 escludendosi una quota parte privata, che pare essere pari a 31.000,00 euro per il secondo”.
Passiamo alle valutazioni, osservazioni del gruppo di lavoro. “Sulla tenuta dei
documenti e problematiche relative all’accesso agli atti di Res Nova 1 e 2.
a) La Commissione ha incontrato alcune difficoltà nella ricostruzione della vicenda anche in base ad alcune problematiche di accesso agli atti emerse prime e durante i suoi lavori e alle modalità di catalogazione degli atti, che sono apparsi a volte di difficile comprensione (si veda ad esempio il verbale della Commissione del 21 ottobre 2010). Non sempre è stato possibile avere gli atti a disposizione nei modi e nei tempi che la Commissione ovvero singoli commissari avrebbero desiderato.
b) Contenuto degli atti messi a disposizione. Sono emersi elementi di perplessità su
alcuni atti (si vedano le dichiarazioni a verbale di alcuni membri della Commissione); con una sua relazione del 21 aprile 2010 agli atti della Commissione, il Direttore Generale ha inteso chiarire alcune discrasie che sono state riscontrate dalla Commissione. Già in questa sede appare opportuno richiamare la circostanza evidenziata dal dirigente preposto alla gestione dei progetti relativi alle azioni in commento, il quale ha sottolineato che comunque esse sono state oggetto di certificazioni da parte dei soggetti preposti.
c) Esito delle audizioni. Di fronte ad alcune perplessità sollevate da alcuni dei commissari, si è concordato di procedere a delle audizioni attraverso degli inviti scritti a cui hanno sostanzialmente dato seguito solo due persone fra quelle invitate. In particolare i commissari desiderano ringraziare il dottor Massimo Silvi, che ha riscontrato le domande della Commissione, partecipando ad una sua seduta”.
E il mio personale ringraziamento va al dottor Silvi, che ha dato un’ampia disponibilità, di tipo personale naturalmente, e volontaristico – perché noi non
abbiamo il potere di convocare nessuno, è soltanto una Commissione che ha poteri di
carattere conoscitivo – comunque era alla Commissione e ciò è altamente apprezzabile, a mio avviso.
“La dottoressa Simonetta Compagno, a cui era stato inviato un invito, ha invece
riscontrato lo stesso – quindi secondo soggetto che ha riscontrato comunque l’invito – manifestando sostanzialmente una disponibilità a rispondere per iscritto,
ove possibile, e ad oggi, dopo l’invio di un riscontro scritto, rispetto alla
disponibilità manifestata, però, non è pervenuta alcuna risposta alla Commissione”.
Perlomeno non ce ne è stata comunicata nessuna dalla segreteria.
d) “Valutazione sulla misurabilità degli effetti delle azioni. I commissari constatano quanto segue:

1. Appaiono di difficile ricostruzione i termini di misurabilità degli effetti e delle azioni a cui i commissari sono compiutamente in grado di farsi”. Peraltro non è
chiaro se una base di valutazione ex post delle azioni fosse prescritta in termini specifici, se cioè ci fosse – aggiungo io – una fase di follow up o di feedback rispetto alle azioni o di controverifiche. “Comunque appaiono esservi degli elementi di valutazione desumibili da alcuni dei documenti acquisiti in atti.
2. Sempre con riferimento alla valutazione sulla misurabilità degli effetti delle
azioni. Per completezza di attività della Commissione, vi è anche da dire che effettuare una qualche indagine sulla misurabilità degli effetti delle azioni, peraltro in via ricostruttiva, è reso difficile a causa delle problematiche di cui al
paragrafo a) che precede, e comunque connessa all’interpretazione degli atti, delle ricadute e nei limitati margini operativi che questa Commissione, che definirei di accertamento, ha o ha avuto. Si segnala, a titolo di esempio, la risposta acquisita agli atti della Commissione datata 27 maggio 2010 con cui il dottor Bonomo riscontrava il quesito del Consigliere Giuseppe Privitera, quesito che se non ricordo male – mi corregga Privitera, che è qui con me – tendeva ad accertare il numero dei partecipanti alle azioni. Si rispondeva: “Non vi è contraddizione tra il numero delle schede di accettazione degli utenti e la sommatoria degli utenti partecipanti alle singole azioni progettuali. Il numero totale degli utenti è pari a millecentosettantacinque (ultima scheda dell’ultimo faldone). Nella compilazione della scheda risultano le azioni, una o più, cui gli utenti intendevano partecipare. Un programma informatico ha estrapolato i nominativi partecipanti ad ogni azione ed indicati nelle relazioni finali. Non è stata conservata memoria cartacea degli elenchi così formati e la memoria informatica è andata persa. In teoria sarebbe possibile risalire ai singoli elenchi, estrapolando dalle schede i nominativi degli aderenti. Questo è già stato fatto nell’ambito del progetto”.
e) Ambito delle scelte operative a livello comunale”.
Perché, come ho ricordato, si trattava della gestione di fondi o di finanziamenti o di benefici, che comunque non erano nella disponibilità del Comune, ma venivano
gestiti a livello comunale.
“Anche in merito a questo tema, i commissari hanno chiesto di conoscere i criteri
con cui sono state effettuate alcune scelte ricondotte alla discrezionalità
amministrativa. (Confronta dichiarazioni su documento acquisito a verbale della
Commissione da parte del dottor Renato Bonomo in data 10 giugno 2010, punti n.
2, n. 5, n. 6)”.
Si trattava di quesiti che io stesso, e forse altri colleghi, se non ricordo male – Fiasco e forse anche Privitera – avevamo sottoposto al dottor Bonomo.
“La difficoltà dei commissari ad effettuare questa operazione potrebbe essere
attribuita alla complessità della materia, sulla quale i commissari auspicano in
Consiglio comunale di Frascati eventuali futuri similari scenari si operi da principio un chiarimento ovvero, in assenza di chiare disposizioni applicabili, si operi con un atto di indirizzo interno.
Conclusioni. Ferma la predisposizione della bozza del Regolamento sul diritto di
accesso ai documenti amministrativi, alle informazioni da parte dei Consiglieri
comunali, che appare essere una prima concreta risposta alle problematiche
demandate all’attenzione della Commissione da parte del Consiglio comunale,
risposte in linea peraltro con i recenti trend di molte Amministrazioni locali, residua la difficoltà di esprimere una valutazione complessiva, peraltro a distanza di tempo e in via ricostruttiva, sugli atti posti in essere a livello comunale in merito alle azioni Res Nova 1-2. L’ambito di valutazione politica non può che fermarsi a questo punto, traducendosi per il futuro, e sempre in linea politica, anche sulla base delle richieste di cui alla scorsa sindacatura comunale, in un invito alla massima esplicitazione e condivisione possibile a livello comunale, nell’interesse della piena trasparenza dei processi, dei criteri e della razionale dell’operatività di azioni che comunque comportano dei benefici per la comunità locale”. Voglio ringraziare in particolare il Consigliere Conte e il Consigliere Peduto, che hanno lavorato con me su questo testo, raffinandolo, rendendolo ogni volta in qualche modo più digeribile e cercando anche di allontanarlo da una stretta
semantica notarile, che però in fondo fa parte del lavoro che si deve fare in una
Commissione come la Commissione affari istituzionali, che produce in qualche
misura atti, nella normalità dei casi, che poi sono anche recepiti, come potrà essere
questo Regolamento, dal Consiglio comunale o come potrà essere il Regolamento
che potremo finalmente iniziare ad approfondire, dopo una lunga sospensione, sulle
riprese audiovisive nel Consiglio comunale. Problema che ha dato luogo a diverse
difficoltà interpretative.
Qui ci trovavamo di fronte a qualcosa di extra ordinem, cioè il Consiglio comunale
aveva disposto di incaricare una Commissione, che normalmente di quello che vi ho
detto, si occupa, di fare qualche cosa di un po’ diverso, di fungere da Commissione
di accertamento, terminologia che, io personalmente non partecipai a quella
votazione, ho trovato un pochettino – mi si permetta questo punto – ambigua.
Oggi però siamo pervenuti ad una conclusione, questa conclusione esiste, è agli atti
di questo Consiglio da questo momento, perché viene verbalizzata e trascritta,
ritengo che su questa conclusione si possa anche raggiungere un ordine del giorno
che suona in questi termini. Mi appresto a proporlo, qui togliendomi il cappello di
Presidente della Commissione affari istituzionali e rimettendomi quello mio, vero, di
capogruppo in questo caso in questa sede di Progetto per Frascati, Progetto Periferie, Udc.
“Vista la relazione condivisa dai membri del gruppo di lavoro della Commissione
affari istituzionali, di cui è stata data lettura nella seduta odierna, il Consiglio
comunale condivide la suddetta, ringraziando i membri della suddetta Commissione
e quanti hanno comunque partecipato nel supporto della Commissione”.
Ma questo sarà oggetto, immagino, di una breve discussione, che io per presenterò al
Tavolo della Presidenza e ognuno farà giustamente le sue valutazioni.
Perché, questo mi corre il dovere di dirlo in quest’Aula, naturalmente senza con
questo voler in qualche modo creare delle distrazioni rispetto allo scopo
dell’approvazione di questa relazione che abbiamo faticosamente raggiunto, perché
nella seduta del 28 abbiamo interrotto questo lavoro nel momento in cui lo stavamo
per concludere? Nella seduta del 28 fuori verbale una parte di noi ha verificato la
mancanza di alcune schede, di circa quaranta schede che riguardavano – cerco di
riprendere proprio testualmente – “la mancanza di quaranta schede circa, o
comunque di una serie di schede denominate schede utente”. Correttamente il
Direttore Generale, correttamente a mio avviso, il Direttore Generale Di Paolo ha
disposto la ricognizione rispetto all’archivio esistente, archivio sul quale non vi
devono essere dubbi sulla sua integrità o comunque sulla non manipolazione di
questo archivio. Di questo io sono un forte sostenitore, e mi assumo la responsabilità di fronte al Consiglio comunale, dubbi che mi sembrano essere stati immediatamente fugati, in qualche modo facendo anche giustizia di una corrispondenza rispetto alla quale la Commissione era rimasta un pochettino perplessa, sono stati
immediatamente fugati forse anche dallo stesso autore di quella corrispondenza con
una relazione rimessa a punto da un gruppo di lavoro costituito ad hoc che si è
occupato della ricognizione di queste schede utente, ricognizione e relazione
indirizzata con una nota del 22 novembre 2010 al Direttore Generale Di Paolo, al
Presidente della Commissione affari istituzionali, al Segretario Generale, per
conoscenza al Sindaco, per conoscenza al Presidente del Consiglio comunale.
Chiunque vorrà maggiori chiarimenti sullo stato dell’archivio in questo momento,
potrà trovarli in questa relazione.
Ho ricevuto pochi minuti fa, ma non è una riproduzione di un colpo a sorpresa, di
una suspense, ho ricevuto pochi minuti fa un’integrazione di questa relazione
indirizzata agli stessi indirizzatari, che mi perviene dal dottor Bonomo che mi dice
anche che: “ad integrazione dei verbali del gruppo di lavoro istituito per l’esame
della documentazione di cui all’oggetto – si doveva occupare di capire dove fossero
finite queste schede mancanti – si prega di voler inserire nella dichiarazione da me
prodotta a margine del verbale della terza seduta il periodo sotto riportato. Al
secondo periodo, dopo la parola “attenzione” va aggiunto “per i quali sono
comunque agli atti le singole convenzioni firmate presso il centro per l’impiego di
Frascati”.
Quindi si legge così. Passo leggere il terzo periodo, la dichiarazione fuori verbale e poi la integro con questa nota: “Il dirigente, dottor Renato Bonomo, a margine del
verbale di cui sopra, rappresenta quanto segue: “L’unica mancanza di
documentazione che è stato possibile riscontrare oggettivamente, è quella relativa
alle numero quaranta schede utenti, il cui numero così preciso fa presumere possa
trattarsi dei partecipanti ai due tirocini da venti utenti ciascuno, sui quali si è
concentrata tanta attenzione. Il riscontro di verifica comporterebbe un uso di tempo
non giustificabile, data la non rilevanza del fatto, poiché all’atto della certificazione da parte del soggetto competente, Provincia di Roma, i numeri e gli atti corrispondevano”. E aggiunge: “E per i quali sono comunque gli atti le singole
convenzioni firmate presso il centro per l’impiego di Frascati”.
Sembra voler dire che comunque c’è la possibilità di andare a ricognire in qualche
modo questi quaranta soggetti, al di là della mancanza delle quaranta schede
nominative a cui abbiamo fatto riferimento. Le schede nominative, se non ricordo male – mi corregga Privitera – millecentosettantaquattro o millecentosettantacinque.
Questo è quello che io volevo dire fino adesso, da questo momento il cappello di
Presidente della Commissione affari istituzionali per questa vicenda me lo tolgo,
ritorno ad essere capogruppo del mio gruppo, ma voglio veramente sentitamente
ringraziare per l’ottimo lavoro svolto tutti quelli che hanno partecipato alle sedute e che, devo dire – mi permetto di aggiungerlo – anche in momenti di tensione
individuale, anche in momenti di scontro forte, qualcuno ha sentito probabilmente
anche qualche urlaccio all’interno del Comune che risuonava forte e chiaro, tutti
quanti hanno sempre conservato molto bene in testa l’obiettivo di raggiungere un
risultato concreto da portare all’attenzione di questo Consesso. Grazie.

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