sabato 14 maggio 2011

Sulla Grecia l'Europa fa lo struzzo e rimanda il peso dei debiti alla futura generazione.


Si, sta accadendo proprio questo. Perchè allungare le scadenze del debito che la Grecia non può onorare significa spostare sulle future generazioni il peso delle incapacità degli attuali politici.

In effetti il film che in questi giorni si proietta nelle sale di Francoforte e di Bruxelles ha dell'incomprensibile se valutato con i parametri del buonsenso.

Va bene che in Italia siamo ormai abituati a tutto, anche agli assassini che possono tornare a casa evitando la galera ( Corte Costituzionale sentenza 164 del 9 maggio 2011 ), va bene che su tutto qui regna una magistratura di unti del Signore che tutto sanno discernere e per bene decidere, ma l'ambiguità sulla Grecia non sarebbe neppure da loro risolvibile.

Con un debito pubblico ormai pari al 150% del PIL, con un deficit/Pil pari al 10,5%, con un rendimento dei titoli a due annI che il 9 maggio è arrivato al 25,6%, con un PIL nel 1Q a +0,8%, ma tendenziale ad un -4,8% annuo la Grecia è il classico pesce lesso cui resta solo da essere servito in tavola.

La possibilità di default e' cifrata dai mercati all'85% nei prossimi 5 anni.

Questo dopo prestiti della UE, tramite forme varie delle eurostrutture, e del FMI per 110 miliardi di euro rivelatisi insufficienti e possibile nuova iniezione di ulteriori 60 miliardi di euro.

Si sbracciano in tanti ora, banchieri, politici, economisti e finanzieri per evidenziare che sarebbe una tragedia, che nessuno verrà lasciato solo; dichiarazioni già udite in passato che sono la conferma che il malato è prossimo a morire.

Daltronde negli USA non ripetono da 30 anni che il DOLLARO FORTE è il loro obiettivo ?

I termometri dei mercati di queste affermazioni se ne infiaschiano e dicono FEBBRE da CAVALLO !



Con le chiacchiere, si sa, non si può negare l'evidenza.

Non volete chiamarlo DEFAULT, non volete chiamarla RISTRUTTURAZIONE; chiamatelo allora come volete, ma se non è zuppa è pan bagnato.

Ecco quindi avanzare l'immonda ed immorale soluzione di scaricare sulle generazioni future il debito attuale. Soluzione peraltro già sperimentata con successo in Italia dai governi catto-social-comunisti degli anni 80/90.

Nei primi anni 80 esistevano i BOT e qualche BTP a 2 o 5 anni. Poi si inizio' l'allungo.


Costi quel che costi, si allunghi il debito.


Prima a 10 anni, poi a 20 poi a 30 anni ; per la Grecia e l'Irlanda potremmo sperimentare il 40le o l'IRREDIMIBILE degli anni del nostro dopoguerra. Pagheranno i figli e i nipoti, come già è qui da noi.

Fulgido esempio di una classe politica che sfugge alle sue responsabilità.


Cosa accadrebbe dunque se la Grecia uscisse dall'euro e tornasse alla dracma ?

Nulla d'irreparabile !

Sarebbe libera di svalutare la sua valuta e ridare competitività alla sua economia; sarebbe un luogo dove poter passare le vacanze a prezzi convenienti nonchè l'economico buen retiro per tanti pensionati europei a corto di risorse. Piano piano, con molti sacrifici, perchè dovrebbero sostenere una bella inflazione, nel giro di 10/15 anni potrebbero rimettere la baracca in sesto.

Certo, dovrebbero subire una bella inflazione, ma potrebbero anche mettere in vendita qualche isola per accelerare i tempi; in fondo ne hanno tante !

Ma sarebbe un monito solenne ai tanti politici irresponsabili e a tutti coloro che distrattamente osservano le ruberie dei loro governanti : chi sperpera denaro pubblico, chi evade le tasse, chi fa il furbetto sulla RES PUBLICA è un nemico pubblico. E come tale va combattuto.


IN ECONOMIA E FINANZA NON ESISTONO PASTI GRATIS. E IL CONTO ALLA FINE QUALCUNO DEVE PAGARLO !

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