giovedì 29 dicembre 2011

Nell'attesa della FASE2 lo ZIO di BONANNI scalda i motori



Editava ieri Legnostorto, delineando i confini precisi che dividono chi governa da chi svolge attività di critica e di controllo :


Saltare a piedi giunti nel piatto
Scritto da Lorenzo Matteoli
mercoledì 28 dicembre 2011
Molti mi hanno chiesto: Sì va bene, ma cosa dovrebbe fare secondo te Monti?
Con la premessa che il diritto alla critica non comporta il dovere di suggerire soluzioni che sono di competenza degli istituti responsabili, ho fornito un breve elenco: sostanzialmente fatto di tagli di sprechi e spese inutili o gonfiate a livello delle amministrazioni regionali e cittadine. Abolire le province. Liberalizzare le aziende municipalizzate, vendere grandi pezzi del patrimonio immobiliare del demanio. Dettare la riforma del mercato del lavoro e completare il riassetto del debito vitalizio dello Stato. Dedicarsi quindi all’alleggerimento del peso burocratico sulle imprese e rilanciare l’economia con forti incentivi finanziarii per innovazione, sviluppo e promozione sui mercati dell’export.
Tagliare i privilegi emblematici anche se poco significativi come ritorno di denaro, ma di enorme importanza psicologica per confortare la frustrazione dei cittadini jugulati dal fisco d’emergenza.

Ci sono però volumi scritti da operatori molto più competenti di me sul vasto catalogo di interventi di razionalizzazione della nostra spesa pubblica molti anche vicini al governo (Giarda, Giavazzi, Alesina, Pietro Garibaldi e i giovani de La Voce etc.) e sicuramente noti al professore economista primo ministro.

Politicamente Monti deve utilizzare a pieno e con vigore thatcheriano il mandato emergenziale che ha ricevuto e la vasta maggioranza parlamentare che lo sostiene (anche con la perdita di 150 degli originali 556 voti gli resterebbe una maggioranza di 400 contro 200 circa: una maggioranza e un supporto politico e popolare che nessun governo ha mai avuto nella storia della Repubblica). A giudicare dalla lettura dei maggiori quotidiani italiani e dall’ascolto delle televisioni ufficiali.

A questa si aggiungono la corale ammirazione della stampa conforme: quasi una stampa di regime e la copertura totale del Quirinale che ha praticamente imbavagliato il PD. Tutti affascinati dal professore tecnico e perbene che parla bene l’inglese.

Una cosa in particolare gli consiglierei: far predisporre dalla Banca d’Italia e dai Ministeri competenti un dettagliato piano per l’uscita unilaterale dell’Italia dall’Eurozona verificare bene i plausibili costi e confrontarli con la condanna decennale al pagamento degli interessi al 7% sul debito pubblico venduto al 70% del valore nominale.

Con questo piano andare a Bruxelles e, parlando nel suo competente e pacato italiano che è lingua ufficiale della Comunità, impostare un serio e fermo negoziato facendo presente che non è possibile continuare ad addossare al contribuente italiano l’incompetenza della gestione macroeconomica di Bruxelles e i giochini elettorali della diarchia Merkel-Sarkozy.

L’interesse dell’Europa al consolidamento macroeconomico dell’Italia credo sia oggi superiore all’interesse dell’Italia a restare a cuocere al fuoco lento e costoso della speculazione che viaggia sulla scia dell’inconcludenza dei decisori europei.

Perché del ritorno alla lira e al marco si sta correntemente parlando nei corridoi del potere bancario ed europeo e se se ne parla sottovoce conviene afferrare il vantaggio di essere il primo che salta nel piatto, invece di ritrovarsi a giocare ancora una volta di rimessa.

Ultima cosa e forse la più importante: trascinare con passione ed entusiasmo oltre le difficoltà attuali una opinione pubblica stanca, frustrata, intorpidita dallo squallore di una leadership senza volontà di obbiettivi: la prima e indispensabile condizione per raggiungerli. Ce la farà il professore? L’alternativa è molto preoccupante.


Intanto, nell'attesa della FASE 2 del RIGOR MONTIS continua l'investigazione sulla figura professionale dello ZIO di BONANNI, possibile CANDIDATO PREMIER NOVELLO. Per scoprirlo ho battuto la pista LUIGI ANGELETTI, segretario confederale della CISL.

http://www.youreporter.it/video_Continua_il_mistero_sullo_ZIO_di_BONANNI


Intanto....... i soliti noti.......

Autostrade, Governo ritocca i pedaggi
E Atlantia ingrana la marcia in Borsa


Atlantia e Autostrada Torino-Milano positive in Borsa. A Piazza Affari gli investitori attendono il consueto ritocco annuale dei pedaggi da parte del Governo Monti, incremento che non dovrebbe superare però il 3%


Dow Jones 29.12. 10:32 - Carburanti: Eni aumenta benzina e diesel (QE)


ROMA (MF-DJ)--Se Natale era stato contraddistinto da una tregua sulla rete carburanti, non altrettanto rischia di essere per Capodanno. Ô tornato infatti a muovere i prezzi il market leader e questo, di solito, innesca un rapido movimento al rialzo anche da parte degli altri operatori. Nel dettaglio, Eni ha aumentato i prezzi raccomandati di benzina e diesel rispettivamente di 1 centesimo e 0,5 centesimi.

Sul territorio anche i prezzi praticati evidenziano intanto una leggera tendenza al rialzo su entrambi i prodotti. Compresi i no-logo. Ô quanto emerge dal consueto monitoraggio di quotidianoenergia.it.

A livello Paese, il prezzo medio praticato dalla benzina (in modalita' servito) va oggi da 1,716 euro/litro degli impianti Shell all'1,722 di quelli Eni (no-logo, come detto, in leggero aumento a 1,628). Per il diesel si passa dall'1,693 euro/litro di IP all'1,701 di Tamoil (no-logo a 1,597). Il Gpl, infine, e' tra lo 0,743 euro/litro di Eni e lo 0,756 di Tamoil (no-logo a 0,726). com/dar

(END) Dow Jones Newswires



mentre I MERCATI .......


Lo spread resta al livello di allerta
Occhi del mercato puntati su asta Btp


Resta elevato lo spread tra Btp e Bund che si attesta sui livelli della chiusura di ieri, a 514 punti base. Gli occhi dei mercati sono tutti puntati sull'asta di Btp di oggi, dove verranno collocati fino a 8,5 miliardi. Borse positive in apertura
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Ultimissime sull'asta :

Il Tesoro italiano ha collocato debiti con scadenza nel 2014, nel 2018, nel 2021 e nel 2022.

In particolare, l'Italia ha emesso 2,538 miliardi di euro di BTP con scadenza nel novembre del 2014, dunque triennali, al 5,62%, con un rapporto bid-to cover a quota 1,36. I rendimenti, pari appunto al 5,62%, sono notevolmente scesi rispetto al 7,89% dell'emissione precedente.

Collocati anche 1,176 miliardi di euro di BTP con scadenza nel settembre del 2021, dunque decennali, al 6,70%. In questo caso il bid to cover è stato pari a 1,58.

Emessi infine 2,5 miliardi di euro di BTP con scadenza nel marzo del 2022 a un tasso del 6,98%, in calo rispetto al 7,56% dell'asta precedente e 803 milioni di euro di CCTE con scadenza nell'aprile del 2018 a un tasso al 7,42%.

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