domenica 11 dicembre 2011

Vi presento un'associazione amica : DIRITTI E PARTECIPAZIONE- un'associazione a tutela dei diritti del cittadino


STATUTO E RAGIONI DELL’INIZIATIVA

“ proposta per una fondazione di Partecipazione”

La crisi dell’economia

La profonda crisi economica che stiamo vivendo pone, oggettivamente, in forse conquiste di democrazia e di partecipazione consolidate negli anni sia sotto il profilo normativo sia sotto quello della loro applicazione che, nel concreto, è diventato sempre più virtuale e di immagine.

Lo sviluppo speculativo sfrenato degli ultimi anni, in un contesto di globalizzazione dei mercati, è arrivato a un punto di non ritorno. La “finanza creativa” ha dato un duro colpo all’economia reale generando perdita di PIL, crollo della produzione e dei consumi e correlata implosione dell’occupazione. La crisi è di Sistema e non è certo casuale che si stiano cercando altri parametri economici di riferimento con esclusione del vecchio PIL insufficiente a rappresentare realtà complesse. Anche le imprese italiane maggiormente competitive nel mondo accusano crolli e ricorrono in maniera crescente alla Cassa Integrazione, paradossalmente, sono proprio loro a risentirne in maniera maggiore perché più esposte sotto il profilo dell’innovazione e degli investimenti. Al contrario, il sistema bancario italiano, ha risentito meno della crisi della finanza perché più arretrato e corporativo e perché ha scaricato le proprie inefficienze sui risparmiatori (Parmalat, Cirio, Bond Argentini e bond spazzatura recenti). A livello macro ma anche nelle nostre piccole realtà territoriali è emersa l’assenza dei controlli o di controllori incapaci o conniventi al sistema tangentizio. Proprio per questi motivi sarà necessario tornare a ragionare in termini di territorio di appartenenza, controllando in casa propria l’operato degli amministratori dei nostri comuni con una più ampia partecipazione attiva e contestualmente creando occasioni di “fare impresa” con politiche attive del lavoro mirate allo sviluppo locale in una visione d’ambito.

La corruzione nel nostro territorio

L’Italia di oggi si presenta con uno sviluppo della consapevolezza partecipativa e della trasparenza amministrativa a macchia di leopardo. In alcuni territori la partecipazione alla vita politica sociale è ampia e diffusa mentre, in altri, tra cui il nostro territorio di riferimento (Anzio, Nettuno, Pomezia, Ardea), sembra esistere una sorta di rassegnazione attraverso la quale passa, tra la generale ed apparente indifferenza, il malcostume spicciolo della corruzione pubblica. Reazioni popolari forti, come quella su Acqualatina e Turbogas di Aprilia, sono praticamente sconosciute nel nostro territorio ove si verificano, nell’indifferenza generale pettegola che non genera interrogativi politici, anche le recenti iniziative della Magistratura nei confronti della ASL ROMA H.

Per non parlare poi di una recente cronaca giudiziaria che vede nella città di Pomezia l’arresto, seguito dalle dimissioni, di due consiglieri di maggioranza e di una diffida, della Magistratura, a lasciare il Comune di Roma (residenza) inflitta al Prof. Avv. Giuseppe Pascone, già Direttore Generale/Presidente Aser ed ora Dirigente dell’Ufficio Legale/Consigliere Aser. Per non parlare poi dello scandalo tributi che vede, da un lato, un Comune di Nettuno attivo sul fronte della chiusura del rapporto e comuni, come Pomezia ed Aprilia, mollemente passivi e decisamente conniventi nel mascherare la spaventosa emorragia finanziaria subita e che continua, attraverso una scellerata politica di gestione della cosa pubblica. Ormai è pratica diffusa quella di avere il solito santo in paradiso (piccolo politico di turno locale ammanicato con i vertici garante di preferenze per elezioni provinciali, regionali, nazionali ed europee) attraverso il quale avere piccole risposte di sopravvivenza usufruendo di elargizioni pubbliche sotto forma di favori in cambio di fedeltà elettorale. Pratica delle assunzioni ben diffusa nella Multiservizi Pomezia ove un posticino non viene certamente negato agli amici degli amici purché fedeli a capi e capetti con assunzioni, su chiamata diretta, in totale spregio alla normativa pubblica alla quale deve attenersi come molti hanno denunciato sui giornali e non alla Magistratura penale e contabile.

Nell’oblio sono poi relegati lo scioglimento del Comune di Nettuno per infiltrazioni mafiose ed ancor più il mancato scioglimento del Comune di Pomezia per le stesse ragioni a causa delle dimissioni di massa sapientemente orchestrate da un noto consigliere seguite poi, dopo le elezioni politiche, da arresti di massa con tre filoni di indagine (GFM. Aser, Arcalgas) che non hanno prodotto nulla a causa della latitanza di un pubblico che avrebbe dovuto quantificare i danni subiti dalla collettività anche alla Corte dei Conti nonostante il severo richiamo della stessa sui costi dell’Università. Ma la disinformazione della politica verso i cittadini è abnorme, spaventosa e connivente se analizziamo soltanto la problematica dei tributi esternalizzati, attraverso la costituzione delle scatole vuote Aser e Nettuno Servizi, che hanno fatto saltare le finanze comunali portando i comuni beneficiari dell’iniziativa a un dissesto malamente mascherato.

E’ necessario anche ricordare che l’affaire di Pomezia e di Aprilia era stato denunciato in una inchiesta di Gomes pubblicata sull’Espresso del 22 marzo 2001 titolata “CHE AFFARI IN COMUNE! Altro che i mitici esattori Salvo. Oggi, con l’autonomia tributaria locale, i nuovi gabellieri intascano anche il 30% delle nostre tasse. Tutto alla luce del sole. O quasi. Finanzieri e magistrati indagano.” Alle indagini è seguito l’arresto di quasi tutto il Consiglio Comunale di Pomezia con un processo ormai prescritto ed il patteggiamento del sindaco Maurizio Aureli, del vice-sindaco Massimo Cervoni, del consigliere Fiorenzo D’Alessandri, del direttore generale Arcalgas/Edison Pastina. Ma l’affaire prosegue perché l’Arcalgas/Edison è ancora presente quale gestore di una concessione largamente scaduta nonostante non abbia versato nelle casse comunali le Tasse Acque Reflue per oltre 10 mld./lire (è bene ricordare la recente sentenza della Corte Costituzionale che invita alla restituzione ai cittadini del tributo se era assente il servizio di depurazione), e l’emorragia, tra Aprilia e Pomezia, di oltre 200 mld./lire di costo Aser (come da tabella allegata) che porta dritto ad un default comunale e ad un raddoppio delle tariffe. Purtroppo siamo in presenza di amministratori che, in nome della complessità della vicenda, hanno depistato attraverso insolite iniziative giudiziarie e societarie favorendo il partner privato Publiconsult/San Giorgio/Tributi Italia SPA che, guarda caso, vince tutti gli arbitrati!

Il costo dell’Aser per Pomezia e Aprilia è mostruoso senza che tali costi abbiano procurato aumenti delle entrate reali e gonfiando il bilancio comunale di residui attivi. Certamente maggiore è il costo sostenuto dal Comune di Pomezia rispetto Aprilia, e con quei soldi si potevano di certo pagare i fornitori e rilanciare tutte le progettualità dei Patti Territoriali (svaniti), dei PRUSSTT, riqualificare il territorio e favorire l’insediamento delle tante piccole e medie imprese presenti, creare centinaia di posti lavoro per i nostri figli e non certamente soltanto pietire per il graduale ed inesorabile abbandono del nostro territorio delle stesse.

La corruzione come malattia da debellare

Attraverso questi meccanismi aberranti e fuori della legalità, si alimenta una sfiducia forte VERSO lo STATO DI DIRITTO con un imbarbarimento della vita sociale e civile del Sistema Italia che vede quali principali vittime i cittadini appartenenti alle classi meno agiate o meno presenti in clientele politiche diffuse. Ma il punto cruciale non è soltanto un fatto etico e di costume ma anche un fatto economico come chiaramente emerge nell’appello per una Italia meno corrotta lanciato da Trasparency International Italia. Come è facile intuire la corruzione incide in maniera irreversibile nel tessuto economico rendendolo obsoleto e scarsamente competitivo, alle imprese con maggiore penetrazione nella politica andranno appalti pubblici appetibili fuori dalla logica competitiva del mercato appesantendo a dismisura il debito pubblico che ci vede al secondo posto nel mondo e con il concreto rischio di un default del Sistema Italia. Ma la corruzione ha anche un costo diretto quantificato da agenzie internazionali in oltre 70 mld. / € annui anche se quanto accade nel nostro territorio tende a far lievitare questa cifra in maniera iperbolica e fuori da ogni logica mercantile e di legge.

Il grido d’allarme delle Procure della Corte dei Conti

Nel caso volessimo ulteriori conferme è sufficiente richiamare la malattia da corruzione del sistema Italia denunciata dal Procuratore Generale della Corte dei Conti e da quello del Lazio. Oltre le denunce generali, fatte dal Procuratore Lazzari, nello specifico che riguarda la nostra Regione citiamo alcune stralci della Relazione ed alcune denunce poco note ai non addetti ai lavori ricavate dalla relazione del Procuratore Generale del Lazio dal quale emerge che l’importo complessivo dei risarcimenti richiesti, con le citazioni nel 2008, ammonta ad oltre 582.000.000 euro ed avverte “che la corretta gestione del pubblico denaro, in tutte le molteplici articolazioni della Pubblica Amministrazione, che ormai sempre più coinvolge soggetti ad essa esterni, è una esigenza fondamentale del vivere civile, ed è avvertita dall’opinione pubblica come una condizione essenziale per il buon funzionamento delle istituzioni. Ma, com’è ben noto attraverso la comune esperienza, essa rischia di rimanere quasi sempre una irraggiungibile chimera, sia per l’inadeguatezza delle strutture sia per i comportamenti assai spesso scorretti dei soggetti che sono incaricati delle funzioni di spesa delle risorse finanziarie disponibili. Ed è evidente che, in un periodo di grave e diffusa crisi economica, quale è quello attuale, si rende sempre più indispensabile rafforzare le misure di contenimento degli sprechi e di rimedio contro i più gravi comportamenti distorsivi, agevolati dal moltiplicarsi delle occasioni di spesa, che maggiormente espongono alle tentazioni di perseguire finalità personali o il soddisfacimento di interessi peculiari a scapito di quelli di pubblica utilità. Si constata, invero, che, non solo sono molto numerosi i casi di corruzione, nella tipica forma di illecita percezione di tangenti e di altri profitti personali, ma anche che negli ultimi anni si sono sempre più diffusi comportamenti caratterizzati da estrema leggerezza nell’uso delle risorse ed anche da una disinvolta noncuranza del rispetto dei vincoli e dei limiti imposti dalla legge, non di rado improntati ad una apparente correttezza formale, ma sostanzialmente elusiva del precetto normativo, forse non rilevanti sotto il profilo penale, ma con effetti obiettivamente catastrofici sulla spesa pubblica e gravemente limitativi della capacità di corrispondere ai bisogni dei cittadini. Se si tiene conto degli effetti devastanti che nel nostro ordinamento ha avuto la progressiva diminuzione, e perfino l’abolizione, di ogni controllo preventivo, salvo pochissime eccezioni -- anche a livello degli enti locali, nei quali oggi si concentra la maggior parte delle spese -- e, contemporaneamente, la faticosa, complessa e spesso insufficiente realizzazione dei sistemi di controllo successivo sulle gestioni nonché dei controlli interni previsti, assolutamente inattuati, il quadro di generale disfunzione e di scarsa attenzione verso i fini pubblici è sempre più evidente, con effetti ancora più gravi in rapporto alla obiettiva minore disponibilità delle risorse, rispetto alle esigenze dei servizi, soprattutto di carattere sociale. Si rischia, così, di perdere ulteriormente terreno nella quotidiana ricerca di mezzi efficaci per il contenimento degli effetti peggiori della crisi economica, che si avvertono sempre più gravemente in tutti i settori produttivi e con particolare pregiudizio per le classi più deboli.D’altra parte, la diminuzione del numero delle denunce è anche conseguenza dell’abolizione di controlli in ogni settore più sopra ricordato.

Da qui la necessità per il P.M. di acquisire la “notizia danni” da tutte le altre possibili fonti di informazioni, sia attraverso le notizie di stampa, le interrogazioni parlamentari e delle assemblee degli enti locali e le iniziative di singoli cittadini o di associazioni ed organismi vari, assai spesso autori di esposti e denunce. L’apertura dell’istruttoria viene sempre sollecitamente avviata, ed è, anzi, auspicabile che in futuro tali denunce siano sempre più presenti tra le notizie di danno, anche perché spesso sono rivelatrici di gravi disservizi e consentono, nelle fattispecie più rilevanti, di avviare tempestivamente gli opportuni provvedimenti cautelari, evitando il possibile decorso dei termini di prescrizione dell’azione di responsabilità. Se molti casi di illecito uso delle pubbliche risorse coincidono con fattispecie di reato, in tali ipotesi è essenziale un tempestivo ed efficace raccordo tra il P.M. contabile e quello penale anche al fine di consentire la sollecita attivazione delle misure cautelari. La diffusione dei casi di corruzione e dei reati contro la Pubblica Amministrazione raggiunge livelli sempre altissimi: basti pensare al settore dei lavori pubblici ed alle gravi carenze in tutte le fasi del procedimento, tra le quali sono molto rilevanti le omissioni e gli abusi in sede di collaudo delle opere. L’esigenza di una più tempestiva informazione dei casi di possibile responsabilità per la cattiva gestione del pubblico denaro è, oggi, ancor più pressante per quanto riguarda i settori nei quali la giurisdizione della Corte dei conti è divenuta più ampia, per effetto della consolidata giurisprudenza della Corte Suprema di Cassazione (enti pubblici anche non economici, società per azioni a partecipazione pubblica totale o maggioritaria, soggetti privati investiti di funzioni delegate da pubbliche amministrazioni o comunque impegnati nell’uso di risorse finanziarie pubbliche con particolare riguardo ai fondi comunitari).” Il nostro territorio è presente con alcune anomalie :

- una ipotesi di truffa connessa da dipendenti INPS in Anzio, per un danno di circa € 600.000, relativa ad erogazione indebita di prestazioni a non aventi diritto;

- un danno di oltre € 776.000 in relazione ad una verifica amministrativo contabile presso il Comune di Anzio;

- un’ipotesi di danno per oltre € 545.000 in relazione ai lavori per ampliamento del Cimitero di Nettuno;

- sulla base delle notizie di stampa dei giorni scorsi, si è aperta istruttoria su una nuova serie di casi di truffa a danno delle ASL di Roma per indebiti pagamenti e duplicazione di fatture, nonché su gravi sprechi nella fornitura di presidi sanitari anche molto costosi sulla mancata custodia di materiale sanitario.

Sono assenti perché non denunciati in maniera omertosa danni erariali per l’Arcalgas/Edison, chiamate dirette della Multiservizi, Pettirosso, Aser, ………………e molti altri che hanno portato al dissesto il Comune di Pomezia ed altri comuni limitrofi.


La nostra iniziativa


Per queste ragioni abbiamo, in prima battuta, aderito a “CittadinanzAttiva onlus”, movimento fuori dalla politica, alla quale riconosciamo chiarezza di valori e potendo contare su strumenti collaudati di partecipazione perfezionati in oltre trenta anni di attività come il Tribunale dei Diritti del Malato, i Procuratori dei Cittadini, la Giustizia per i Diritti, la Scuola, la Cittadinanza d’Impresa. Tutti strumenti che favoriscono la presa di coscienza dei cittadini ad una partecipazione attiva nella propria comunità locale : per queste ragioni abbiamo attivata l’Assemblea Territoriale di CittadinanzAttiva di Anzio – Ardea – Nettuno – Pomezia.

Per dare seguito alle idee ed ai buoni propositi dobbiamo comunque andare avanti ed organizzare una struttura nella quale i cittadini si riconoscano, legata al MOVIMENTO e non alle persone fisiche, attraverso la quale promuovere iniziative di controllo e di sviluppo del nostro territorio per affermare il rispetto dei diritti, la legalità e la partecipazione. In questa casa comune i cittadini dovranno trovare risposte concrete e reali come elettori, lavoratori, imprenditori, disagiati (minori, anziani, disoccupati)…. Attraverso verifiche ed analisi abbiamo individuato lo strumento proponendo agli aderenti a CittadinanzAttiva la costituzione di una Fondazione Partecipata che chiameremo “DIRITTI e PARTECIPAZIONE ONLUS”. In prima battuta andremo a costituire una onlus che, in prospettiva, sarà trasformata in Fondazione di Partecipazione sicuro presidio di lotta alla corruzione nella Pubblica Amministrazione che impazza sul nostro territorio.

Claudio Oberlechner

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http://www.youreporter.it/video_Presidio_Montecitorio_parla_l_esperto_anti-corruzione

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