lunedì 22 settembre 2014

MATTEO RENZI NOVELLO NICCOLAI DEL PALAZZO CHIGI FOOTBALL CLUB


QUASI SEMPRE FUORI TEMPO, PARLA TROPPO IN CAMPO


Negli anni 60 il Cagliari, sotto la guida del " filosofo " Scopigno e grazie all'incontenibile Gigi RIVA, detto ROMBO DI TUONO, assurse alle prime pagine delle cronache sportive. Ma fra i vari campioni nelle sue file annoverati, uno ebbe particolare rilievo per la mole di autoreti di cui fu capace : Comunardo NICCOLAI !

In tanti si chiedevano chi ce lo avesse messo lì, nel bel mezzo della difesa cagliaritana. E' la stessa domanda che io mi pongo osservando le performances del LABBRO di FIRENZE. Pur ammirandone la determinazione ed i modi, se vogliamo rivoluzionari e assolutamente non convenzionali, non posso fare a meno di accostarlo a NICCOLAI. Più volte l'ho invitato, in pubblico e in privato, a TWITTARE DI MENO e FARE di più, ma inutilmente.


PRIMA DE DILLO FALLO


Il timing e la tattica sono qualcosa che manca alla visione strategica del  nostro Premier, come probabilmente difettava a Comunardo. Articolo 18: non è il problema primario. Si può anche abolire, ma quando la congiuntura tira, non quando è piatta o in retromarcia.
Perchè poi  ingaggiare una jihad  contro i sindacati quando basterebbe pubblicare le società  nelle varie forme a loro riconducibili e le proprietà nel tempo accumulate? Cosa  più di questa rappresentazione potrebbe testimoniare cosa hanno fatto da 30 anni a questa parte  se non il paragonare il divenire dinamico della loro condizione patrimoniale a quella dei loro iscritti ?

 I veri problemi, al momento, sono la capacità della domanda interna a consentire che le imprese abbiano un perchè per il quale produrre.

L'altro grande problema è la disoccupazione. Quella che ci tormenta, al momento e per la maggior parte, è di scarsa qualità. Avremmo invece bisogno di una disoccupazione di altissima qualità ed altissimo costo.

Penso a quella burocrazia, o se gradite 'nderculocrazia, annidata ad altissimo costo nella pubblica amministrazione. Quella che non sforna i decreti di attuazione senza i quali le leggi fatte si hanno per non fatte. Parlo dei tanti magistrati inguattati nei ministeri; suggeritori ed estensori del mare magno di leggi, spesso fra loro confliggenti e comunque incomprensibili, che opprimono il sistema e il POPOLO BUE ( TASI - TARI - IUC - IMU serve altro ? ). Tutte braccia tolte alla loro originaria vocazione, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Abbiamo ancora oggi leggi del governo Berlusconi in attesa di decreto attuativo. Tutta roba, questa attività 'nderculocratica,  da noi pagata lautamente e assolutamente inutile quanto ad effetti. La strategia renziana di rinnovamento , sulla quale chi potrebbe non essere d'accordo, avrebbe bisogno di una tattica adeguata e di timing d'attuazione razionali. 

 Renzi, privo di tattica, punta subito su MOSCA, senza preoccuparsi delle vie di rifornimento per l'armata che guida.

Un errore già visto per ben due volte ( Napoleone e Hitler ) e che alla terza, in accoppiata con la PULZELLA BERLINESE, non potrà sortire che lo stesso esito.

Comunardo sentì un fischio; pensò che l'arbitro LO BELLO avesse fischiato un rigore e, per la rabbia,  scaraventò il pallone nella sua porta con un tiro magistrale da fuori area. Ma LO BELLO non aveva fischiato affatto !

Renzi ascolta i fischi della MERKEL, come gli altri due asini della scuderia di S.M. il RE e ......... la papera non galleggia.







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