domenica 6 settembre 2015

FRASCATI DEL " NONSENSE " ? NO ....... TUTTO HA UN SENSO E UN FINE !


LA VERITA' è CHE MIRANO AD ALTRO

Una volta avemmo degli amministratori. Gente del luogo, bene o male conosciuta; gente che aveva visto le rovine belliche di Frascati e che ne aveva vissuto la dura ricostruzione. Ora è tutto cambiato; sono cambiati gli uomini, è cambiata la politica. Negli ultimi 40 anni politica e sindacato sono stati vagoni ferroviari sui quali salire pur di non andare a lavorare, con l'idea neppure spesso nascosta ma ostentata di " fare soldi ".  Più di qualche lettore capirà a quali episodi mi riferisco.

ttp://www.youreporter.it/video_LA_CANTATA

Una volta una lettera del tenore di quella che ho ricevuto e pubblico avrebbe scosso le fondamenta dell' Amministrazione locale. Oggi c'è anche un ufficio, l' URP per i rapporti col pubblico, ma provate a scrivergli e vedrete. E se anche  scrivi ad un assessore neppure ti degna di una risposta.


FRASCATI - Assessore Milca CAPPELLO superstar 
https://www.youtube.com/watch?v=2zvRfayEvwc




FRASCATI o  del  ‘NONSENSE’

Mons. BudeLLLacci con tre elle forse suonava meglio

      Nel 1964, in una lettera inviata al ‘Tuscolo’’ (il periodico fondato e diretto da Toffanello), una signora si lamentava perché dopo ben 20 giorni era stata sostituita una lampada della pubblica illuminazione che si era fulminata!  Cosa direbbe oggi  la stessa signora se girando per Frascati ammirasse la ‘cura’ con cui stanno tenendo la città gli amministratori attuali?! Intanto è noto come ogni ‘regime’ che passa non disdegna di lasciare un proprio ricordo. Pensiamo  ai nomi delle vie: in poco più di un secolo ad esempio, l’attuale ‘Corso Italia’ si chiamava  in origine ‘Via della Rufinella’, poi Via Vittorio Emanuele (ovviamente II), Via Goethe, e infine Corso Italia. E che dire della voglia di ‘ingentilire’  i nomi delle strade? Anni fa un consigliere comunale lanciò l’idea di cambiare il nome alla ‘via delle fratte’ perché evidentemente lo riteneva volgare (non conoscendo la storia  non poteva sapere che tale indicazione ricordava la vegetazione che costituiva anticamente una sorta di confine tra il centro abitato ‘estremo’, periferico e le ville (Piccolomini/Lancellotti/Aldobrandini) separate solo dalla via dei Cappuccini (poi via Massaja). Qualcuno, il più che centenario ‘piazzale della Stazione’  ha voluto recentemente ribattezzarlo ‘Piazza Pertini’, senza dimenticare la ‘via Prataporci’ cambiata da tempo in ‘Via di Pietra porzia’?  Invece per  ‘via Budelacci’  (ora diventata prosecuzione di Via Celli) chi ha apposto la nuova targa forse riteneva che da quelle parti ci fosse una…macelleria con frattaglie e budella sparse(visto che ha modificato il nome di un benemerito vescovo in ‘Budellacci’ con due elle!)?

Ma se invece di esercitare in tal modo la loro malata fantasia, gli amministratori si dedicassero di più, per esempio, anche a rimettere targhe e segnalazioni stradali dove sono sparite da decenni (come nel caso di via Rosignoli che nessuno sa più dov’è) e togliere segnali e tabelle superati o comunque ‘sfasati’? Oppure a sistemare le strade - e parliamo solo di quelle del centro o poco più – che presentano ampie buche da tutte le parti,  rifare le strisce pedonali  del tutto scomparse, nonché liberare i marciapiedi dall’invasione di tavoli e sedie per tutta la città (e sono in aumento), tanto che i pedoni in certi casi sono costretti a scendere dai marciapiedi e passare in mezzo alla strada col rischio di essere investiti.     Controlli e manutenzioni poi sembrano inesistenti, perché: a chi compete vigilare sui segnali stradali distrutti, a chi riparare le buche  con un minimo di competenza e non sostituire il sampietrino mancante con una toppa d’asfalto? Chi deve controllare che anche nel centro non vi siano palazzi dove ciascuno  si sente liberamente autorizzato a tinteggiare del colore preferito la sua parte di condominio  con effetto arlecchino (forse per adeguarsi alla  ‘fetecchia’ del ripristinato carnevale tuscolano!). Non ci sono più regole edilizie?



      Ed ancora: che raccolta differenziata si fa a Frascati se alcuni compattatori caricano di tutto indifferentemente  soprattutto da certi condomini ( che pure rispettano le norme e dividono la spazzatura)? Inoltre Frascati-schiamazzopoli-pattumiera pare essere anche l’obiettivo (comunque non nuovo) della cultura amministrativa?  Od occorre aumentare un personale che tra dipendenti comunali e agenzie di servizi vari conta centinaia di addetti?! Ma possibile che nessun consigliere comunale di maggioranza si accorga del degrado e sono ‘cecati’ pure  i 64 personaggi delle liste che hanno appoggiato la candidatura del nuovo sindaco (a cui tra l’altro non si possono certo attribuire tutte le carenze)? Se poi ci si dovesse rispondere  che questa è l’eredità delle passate amministrazioni, allora vuol dire  che comunque in un anno mezzo la ‘nuova’  ne ha seguito l’andazzo!  Del resto per il futuro non fa sperare nemmeno un partito (il PD) che, per esempio - di fronte a un piccolo pubblico plaudente evidentemente più o meno legato all’imprenditoria amministrativa non solo locale -invita ben due senatori a raccontare di riforme costituzionali (su cui da tempo si conoscono le stesse informazioni dai resoconti dei giornali), e senza che ne faccia seguito un sia pur breve dibattito. Il mugugno giustamente va dilagando perché  i cittadini (almeno quelli che non sono legati al carro del clientelismo elettorale e non solo) vorrebbero riappropriarsi della loro città e della sua storia. E dal momento che, comunque si voglia cambiare, le pedine che girano son sempre quelle, né si è in grado di  fare progetti che leghino ispirazione di fondo, cultura e formazione socio-politica a obiettivi concreti, forse sarebbe i caso di pensare da subito ad una forte (e unica!) lista civica composta da personalità di rilievo ed elementi competenti  (non carrieristi, non politicanti di professione)  e comunque rottamando i soliti noti, siano essi di maggioranza che di opposizione.


Valentino Marcon  (3/ IX/2015)

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